Sono stati 18.850 i visitatori di
White|Sign of The Times: il salone di zona Tortona chiude quindi in crescita del 24% rispetto a settembre 2021.
Questa non è stata un'edizione qualsiasi per la rassegna, che alla consueta ricerca a livello di brand e tendenze ha aggiunto format, location e contenuti innovativi, organizzando talk, workshop e momenti di formazione, nell'ottica di una piattaforma fieristica sempre più multimediale.
Per la prima volta l'evento ha ospitato
Wsm-White Sustainable Milano, un progetto fashion tech interamente dedicato alla filiera produttiva sostenibile e alle nuove tecnologie a supporto della transizione ecologica e tecnologica delle Pmi.
Il tutto con il sostegno di
Maeci e
Ice Agenzia, in partnership con
Confartigianato Imprese, con il contributo di
Regione Lombardia e il patrocinio del
Comune di Milano.
L'impegno della manifestazione per la sostenibilità è stato avallato dalla presenza di
Vannia Gava, sottosegretario di Stato del
Ministero della Transizione Ecologica. «È il momento di guardare con attenzione ai nuovi obiettivi finalizzati alla decarbonizzazione, affiancando le aziende del tessuto produttivo del nostro Paese, che lavorano costantemente per individuare tecnologie in grado di ridurre le emissioni. Obiettivo di questo Ministero è costruire un percorso condiviso con queste realtà», ha affermato Gava.
A White è intervenuta da remoto
Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato per la Cultura, che ha parlato durante il talk
Internazionali, sostenibili, attrattivi. La moda, gli eventi e il futuro delle eccellenze italiane all'interno di Wsm.
«La moda è cultura e le istituzioni di ogni livello devono prestarle la massima attenzione - ha sottolineato - affinché il forte potenziale espresso dalle sue eccellenze lungo tutta la filiera venga messo a sistema e il settore possa funzionare da molla per l'economia italiana». Borgonzoni ha ricordato che l'esecutivo ha già messo a punto una serie di interventi per aiutare il comparto e che altri ne arriveranno.
Massimiliano Bizzi, founder e direttore artistico di White, ha insistito ancora una volta sul termine sistema. «Stiamo procedendo con coerenza rispetto ai nostri piani di sviluppo e di evoluzione della settimana della moda, che da tempo concepiamo come un fashion expo unico nel quadro internazionale - ha precisato -. Siamo in costante dialogo con le istituzioni e i maggiori attori della città e delle imprese di moda, affinché l'intuizione di Sign of The Times si trasformi in realtà pragmatica e innovativa».
Bizzi ha ripercorso gli highlight della kermesse, tra cui la
Circle Room: tra i protagonisti di questa expo-installazione, in sinergia con il magazine berlinese
032c e
Dimorestudio,
Acne Studios e
Phipps International. Nella
Luxury Lounge si sono invece accesi i riflettori sul denim californiano, con
Boyish,
Re/Done,
Paige,
Frame,
L'Agence e
Mother.
Nel
White Cube al Superstudio Più è stata allestita la prima mostra sulla calzatura contemporanea insieme al
Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini di Vigevano. Close up su
The Saddler,
Sebastian Milano,
Coliac by Martina Grasselli,
Thomas Neuman,
Kallisté,
Ajoy Sahu,
Reike Nen,
Dubie,
Havva,
Katrine Hanna,
Gray Matters e
Souliers Martinez.
A Wsn è stato presentato il docu-evento multisensoriale
Unveiling the fashion backstage, che si è avvalso della collaborazione di
Giusy Bettoni (fondatrice e ceo di
C.L.A.S.S. eco-hub) e di
Marco Poli (ceo di
The Style Lift). Non è mancata un'esperienza immersiva virtuale con
NssMeta, insieme a
Nss Magazine.
Da segnalare al Mudec
Beyond the Norm, piattaforma interdisciplinare con un mix di emergenti e marchi affermati: per citarne alcuni,
Kidsuper Studios,
Formy Studio,
The Uff Studio e
Knwls.
Tra i buyer intervenuti, grazie a un'operazione di networking, i portavoce di
Harvey Nichols (Dubai),
Lane Crawford (Hong Kong e Mainland China),
Bergdorf Goodman (New York),
Neiman Marcus (Dallas),
The Webster (Miami-New York),
Matchesfashion (Londra) e
Illum (Copenhagen).
White, che ha ospitato 330 brand su un'area espositiva di 18mila metri quadri, ha potuto contare su tre partnership trasversali: con
Bmw (Sustainable Mobility Partner),
Scalapay (Innovative FinTech Partner) e
Brandart (Sustainable Packaging Partner).
A cura della redazione