A Firenze dal 18 al 20 gennaio nel segno del lifestyle

Pitti Bimbo: marchi a quota 250 e uno spazio in più in Fortezza

Continua a crescere la platea di espositori a Pitti Bimbo. Dopo il down della pandemia, quando si era scesi a 60 espositori, all’edizione 96 in pista a Firenze dal 18 al 20 gennaio (escludendo dunque la giornata del sabato), sono attesi al momento 250 espositori, rispetto ai 210 dello scorso luglio. Un numero destinato a crescere.

«Abbiamo voluto approfittare del momento per portare avanti un percorso di selezione, mirato a ricomporre una geografia espositiva basata sulle esigenze del mercato - spiega Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine -. La nostra visione oltrepassa sempre più i confini del fashion per abbracciare marchi dedicati a lifestyle, giochi, beauty e design della cameretta, in una proficua contaminazione che fa di Pitti Bimbo una sorta di department store in evoluzione».

Scelte che riflettono le dinamiche di un comparto profondamente cambiato. Prova ne è, ha proseguito Napoleone, «che 32 anni fa, quando sono arrivato in Pitti Immagine, la distribuzione del childrenswear in Italia avveniva per il 60% in boutique, con un po’ di catene e qualche gdo. Oggi invece le catene coprono il 50%, la gdo il 30% e le boutique il 6%. Un cambiamento che non interessa solo l’Italia. Basti pensare che la Lexington avenue a New York, che prima era piena di negozi bambino, oggi nel conta pochissimi».

Come ha sottolineato Giuliana Parabiago, p.r. marketing consultant di Pitti Immagine, ci si aspetta un’edizione con il numero degli espositori (al momento 250 come si diceva) in continua crescita. Marchi in arrivo per il 70% da oltreconfine, a ribadire la vocazione internazionale della rassegna.

L’edizione 96 sarà caratterizzata dal tema Pittiway, che traduce il desiderio di ripartire, in un momento in cui le direzioni sono incerte, e che è stato interpretato a livello di allestimento sotto la guida creativa di Angelo Figus

«Gli orizzonti del salone questa volta si ampliano, con un occhio attento a evidenziare il marchi del mondo sportivo. Ciò ha portato ad aggiungere il padiglione delle Ghiaia, che sarà la porta di entrata alla manifestazione, ma anche un contesto pensato per riunire i marchi dello sport», ha annunciato Agostino Poletto, direttore generale dell’ente fieristico fiorentino.

Il nuovo spazio rappresenta un’estensione della sezione 100% Bambino, che riunisce al Padiglione Centrale le grandi griffe e i marchi iconici da sempre impegnati a vestire i piccoli. Qui si concentrano molti dei rientri alla manifestazione (oltre 40), label come CanadiensFracominaFreddyGaudi e tanti spagnoli. Altra sezione di punta alla manifestazione è Kid’s Lab, focalizzata sulla ricerca e di scena al Cavaniglia.

Tra gli highlight da segnalare il rientro di Monnalisa, che sfilerà all’interno della Fortezza da Basso il 18 gennaio, la partecipazione di Dolce&Gabbana, il lancio della collezione junior lifestyle 2023-2024 di Rossignol, il rientro di Nanan con la nuova collezione e il varo della linea di mobili e il debutto di Nenalife Kid Care, marchio di kid care firmato da Francesca Rocco.

Non mancheranno l’area Apartment, dedicata ai marchi internazionali più originali e avanguardisti, The Nest, riservata ai piccoli brand che si affacciano sul mercato, i Pop Up ricchi di curiosità e lo spazio I Want to be Green, curato da Dimitra Zavakou del concept lab berlinese Little Pop Up, dedicato ai temi etici ed ecoresponsabili che coinvolgono sempre di più la moda. Qui vengono presentati piccoli marchi che hanno scelto di intraprendere la strada della sostenibilità.

Da segnalare ancora gli Editorials, che traducono la ricerca editoriale dedicata ai concept store, con la stylist Maria Giulia Pieroni che esplorerà i temi di tendenza per tradurli in allestimenti coinvolgenti. 

A partire dal 6 dicembre, inoltre, Pitti Bimbo sarà online sulla piattaforma Pitti Connect e sui canali social della community di Pitti con approfondimenti dedicati ai brand, percorsi di stile e aggiornamenti in tempo reale.

Infine uno sguardo ai numeri. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della manifestazione, oggi 15 novembre a Milano, Raffaello Napoleone ha elencato i dati del Centro Studi di Confindustria Moda per Smi relativi ai primi sette mesi del 2022 (gennaio-luglio), con riferimento al neonato, unico segmento monitorato per ragioni doganali. Cifre che segnalano un calo rispetto al 2021, in un momento di mercato segnato da profonde incertezze.

Nel periodo analizzato le vendite estere di moda bébé, dopo la crescita del +18,8% di tutto il 2021, sono scese infatti dell’11,7%, attestandosi a circa 92,3 milioni di euro.

Per quanto riguarda gli sbocchi commerciali, l’incidenza media delle vendite oltre i confini dell’Unione sul giro d’affari complessivo è del 44,5%, mentre l’export verso i mercati europei copre il restante 55,5%.

In particolare Spagna, Svizzera, Francia e Regno Unito, primi quattro sbocchi per la moda neonato, hanno riportato cali rispettivamente del -6,3%, -13,3%, -12,7% e -9,3%, con contrazioni ancora più marcate in Grecia e Romania. Gli Emirati Arabi, saliti di oltre il +260% nel periodo gennaio-luglio 2021, cedono invece il -51,3% nei primi sette mesi del 2022.

In controtendenza è la Germania (che invece nell’uomo non sta performando ottimamente), che assorbe il 6,1% dell’export del comparto bébé, in salita del +2,7%, mentre a crescere più sensibilmente sono stati gli Stati Uniti (+6,6%). 

Si rafforza l’import (+29,9%), segno dell’interesse verso le produzioni che vengono dall’estero. 

Per quanto riguarda il mercato italiano, secondo le rilevazioni di Sita Ricerca per conto di Smi da gennaio ad agosto 2022 il sell out di moda junior si è evoluto del +6,4% a valore e del +4,4% a volume, con il segmento bambino a +6,8%, la bimba - strutturalmente preponderante - a +6,9% e il neonato a +4%.

c.me.
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