Dopo avere chiuso le proprie attività in Russa lo scorso marzo, a dieci giorni dallo scoppio del conflitto, il colosso spagnolo Inditex starebbe valutando l’ipotesi di trasferire le proprie attività a uno dei suoi attuali partner in altri mercati.
In seguito all’operazione, le insegne Massimo Dutti, Oysho e Zara Home cesserebbero le attività, mentre Zara e gli altri marchi rimarrebbero operativi, ma dal 2023 cambierebbero nome. La notizia, ripresa da Europa Press, sarebbe stata pubblicata sul notiziario locale Kommersant.
Lo scorso marzo, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina Inditex ha chiuso, puntualizza Europa Press, 502 punti vendita più il canale online in Russia, suo secondo mercato con oltre 9mila dipendenti e una quota dell’8,5% dell'ebit. In totale, gli store di Zara sarebbero 86.
Nei sei mesi chiusi il 31 luglio il big spagnolo ha registrato un fatturato di 14,8 milioni di euro, in crescita del 24,5%, e utili quasi a 1,8 miliardi, equivalenti a un +41%. Nel periodo la rete commerciale dell'azienda è stata di 6.370 esercizi, 107 punti vendita in meno rispetto a inizio anno.
Rispetto al 2019, l'ultimo anno non colpito dalla pandemia, il fatturato è aumentato del 15,8% e l'utile del 16,5%.
Lo scorso giugno Mango ha ceduto il proprio network di negozi in Russia ai suoi affiliati nel Paese. Una simile scelta è stata fatta lo scorso luglio dal retailer polacco Lpp, con marchi come Reserved, Cropp, Mohito e Sinsay, che ha trasferito i suoi store nel Paese a una società registrata negli Emirati Arabi Uniti. Contemporaneamente, i punti vendita del gruppo moda hanno ripreso la loro attività, ma con nuove insegne.
Nella foto, un outfit di Zara