Dare voce alle Pmi e alle realtà artigianali evolute della moda è l'obiettivo di
Wsm Fashion Reboot, format di
White sull'innovazione sostenibile che dal 16 al 18 gennaio debutta con un progetto interamente digitale sulla piattaforma
Wsm-White.
Focus su 40 collezioni uomo e gender fluid, che rappresentano la nuova frontiera dell'artigianalità moderna in cui sono importanti, oltre alla creatività, le tecniche di produzione e il fatto a mano, rivisitato grazie a tecnologie avanzate e a un approccio contemporaneo al prodotto.
Un'iniziativa realizzata con il supporto di
Maeci e
Ice-Agenzia, oltre alla partnership con
Confartigianato Imprese, che nella sezione sostenibilità vede protagoniste realtà impegnate in lavorazioni il meno impattanti possibile sull'ambiente, nel recycling e nell'upcycling, inserite all'interno di percorsi di tracciabilità e trasparenza.
Tra queste
Tiziano Guardini,
Patrick McDowell,
Blue of a Kind,
Yekaterina Ivankova (
Special Project di White lo scorso settembre),
Froy (marchio ideato da
Arman Avetikyan e basato su una maglieria di impronta sperimentale),
Bobblehaus - che si rivolge alla Gen Z, guardando oltre la moda propriamente detta - e
Ntmb: quest'ultima è una label made in Italy il cui nome significa
Never Too Much Basic, nata da un collettivo made in Napoli che «racconta una Napoli viva, underground e fuori dagli stereotipi, utilizzando tessuti da stock e frammenti di lavorazioni passate», come ha ricordato stamattina alla conferenza stampa virtuale di apertura la fashion reporter, conduttrice radiofonica e televisiva, nonché consulente moda,
Valeria Oppenheimer.
Da tenere d'occhio anche
Par.co Denim, fondato nel 2014 da due cugini - infatti è l'acronimo di
Parimbelli cousins -, il cui focus sono i jeans di alta qualità, amici dell'ambiente.
Il concetto di artigianalità evoluta si concretizza nelle proposte in maglia di
Lucques, nei cappelli di
Chattouché, nelle giacche stile workwear di
Vanadio23, nelle camicie
gender fluid di
Waxman Brothers, fino al progetto di abbigliamento
Wundercamera Wardrobe, nato nel 2018 come guardaroba dell'omonima agenzia di direzione artistica, fondata da
Monica Lardera e
Riccardo Forlini.
In tema di handmade proiettato nel futuro va citato inoltre
Artichoke Bags, «il cui artefice,
Lorenzo Scotto - ha spiegato Oppenheimer - ha fatto tesoro dei suoi numerosi viaggi per dare vita a zaini trasformabili e scomponibili, che ricordano appunto il carciofo».
Non mancheranno i talk, come ha ricordato stamattina
Matteo Ward, ceo-founder di
Wråd e direttore creativo di Wsm Fashion Reboot. Si parte domani 15 gennaio dalle 18 alle 18.40 con la testimonianza di
Laura Burdes, ceo & president di
Acqua di Parma, mentre il 16 gennaio dalle 11 alle 12 è la volta di una riflessione su "Fisico vs Digitale", con interventi di
Andrea Panarese (ceo di
Barroco),
Sara Senatori (e-commerce manager di
Mirta) e
Antonio Mancinelli (caporedattore attualità di
Marie Claire).
Sempre il 16, dalle 14.30 alle 15.30 viene lanciato
B.E.S.T., il primo collettivo italiano di fashion designer responsabili. Lo illustrano Tiziano Guardini,
Flavia La Rocca,
Bav Tailor, Yekaterina Ivankova e
Fabrizio Consoli (fondatore di Blue of a Kind).
La giornata si chiude, dalle 17 alle 18, con la presentazione di
Artivism: Art for Positive Change, alla presenza di
Stella Stone (artista e art curator),
Paola Anziché (artista visiva),
Juan Sandoval (artista e direttore Ufficio Arte di
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto) e, in veste di moderatori,
Marina Spadafora e
Paolo Naldini, ceo e direttore di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto
Spadafora, che è country coordinator di
Fashion Revolution Italy, ha dato stamattina alcune anticipazioni su questa iniziativa, che sfocerà in una mostra si spera fisica in aprile, punto d'arrivo di una
call to action a creativi e artisti, invitati a cimentarsi sul tema sostenibilità nelle loro opere trasversali tra moda, fotografia, poesia, pittura e altro.
Sono tre gli incontri virtuali del 17 gennaio. Nel primo, dalle 11 alle 12, si entra in contatto con gli artigiani del XXI secolo provenienti dall'Iran; segue un approfondimento su "Comunicare la sostenibilità: come?", che vede coinvolti la giornalista
Chiara Tronville, il communication designer
Federico Biserni e Valeria Oppenheimer; per finire, dalle 17 alle 18, "Made in_: the naked truth", a cura di
Andrea Grieco (sustainability strategy officer di
Will Ita),
Devin Gilmartin (co-ceo e co-founder di
The Canvas) e
Alex Albini (ceo di
Idee Brand Platform).
Ultime battute il 18 gennaio con "Artigiano evoluto: un identi-kit", dalle 11 alle 12 con
Andrea Rossi e
Luisella Frezzato di
Confartigianato Vicenza, il copywriter e filosofo
Alvise Bortolato e
Alberto Cavalli, d.g. della
Fondazione Cologni, e con "Textile making: new frontiers", dalle 14.30 alle 15.30. Intervengono
Marte Cazarez e
Adrian Lopez Velarde di
Desserto,
Patrik Lundstrom, ceo di
Renewcell e
Laura Civetti, fashion tech designer di
Wearpure.Tech.
Alla conferenza stampa di stamattina erano presenti, insieme a Matteo Ward, Marina Spadafora e Valeria Oppenheimer,
Massimiliano Bizzi e
Brenda Bellei (rispettivamente fondatore/presidente e ceo di White),
Cristina Tajani (assessore del
Comune di Milano),
Federico Poletti (direttore marketing e comunicazione di White),
Beppe Angiolini (membro di
Cbi-Camera Buyer Italia),
Marco Granelli (neo presidente di
Confartigianato),
Giuseppe Mazzarella (presidente di
Confartigianato Marche e parte del comitato nazionale di Confartigianato) e
Olga Pirazzi (responsabile ufficio Moda e Sostenibile di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto).
«Vogliamo far sì che 79mila imprese con oltre 110mila addetti abbiano una voce in grado di arrivare fino al consumatore finale, che le conosce ancora poco - ha affermato Bizzi -. Stiamo utilizzando tutti i mezzi per farlo, anche attraverso la promozione digitale, in attesa della grande ripartenza di settembre».
«Aver messo al centro di questa edizione il rapporto tra artigianalità e sostenibilità - ha osservato Tajani - significa aver compreso come il comparto deve e può essere ripensato alla luce delle attuali tendenze economiche e sociali, concentrate sull'uomo e l'ambiente».
Granelli ha ribadito l'importanza di una sinergia di sistema, con White,
Ice Agenzia, Maeci e, non ultima,
Camera Moda in pole position. Obiettivo comune valorizzare il fashion, «che è il vero paladino del made in Italy. Chiediamo alle istituzioni un accompagnamento finanziario e organizzativo, dopo che nel 2020 sono stati persi dalle nostre imprese 55 milioni di euro al giorno».
Mazzarella è tornato a parlare dell'intesa con Cnmi, «fondamentale per unire il mondo delle Pmi alle richieste ed esigenze produttive dei grandi della moda, investendo su sostenibilità, formazione e digitale».
Angiolini, che con Bizzi sta lavorando sul progetto del
FuoriSalone della moda (previsto inizialmente a febbraio, ma che verrà posticipato a settembre) ha puntualizzato che il digitale è fondamentale, ma il negozio fisico non perde appeal soprattutto tra i giovani, che non cercano solo i big brand ma anche nomi nuovi. «Allo stesso modo, la kermesse in presenza di settembre dovrà essere l'emblema del nostro amore per il settore e per Milano, tornando alla ribalta con nuove consapevolezze», ha concluso.
Poletti ha ricordato il grande lavoro di scouting dietro a Wsm Fashion Reboot e Pirazzi ha sottolineato il forte legame che unisce arte e moda, entrambe sensibili alla sostenibilità, «un valore che già nel 2009 noi di Cittadellarte abbiamo iniziato a coltivare».
In conclusione, Brenda Bellei ha definito Wsm-Fashion Reboot «un'occasione per le Pmi di evolversi digitalmente, usando canali finora poco utilizzati. Grazie all'esperienza accumulata sul digitale, ci riaffacceremo più forti alla normalità».
Non presente alla conferenza, il presidente di Ice Agenzia,
Carlo Ferro, ha detto: «Sosteniamo Wsm Fashion Reboot mettendo a disposizione i nostri strumenti, a partire da
Fiera Smart 365, piattaforma che darà luogo a un proficuo network di interazione tra operatori qualificati e certificati, ben oltre la durata stessa della manifestazione» (nella foto un modello di Ntmb, ph. Vinnie Liazza, stylist Serena Pompei, street people casting).
a.b.