DAL 28 AL 31 MARZO

Big brand ed emergenti digitali insieme alla seconda Metaverse Fashion Week

Future Heritage è il tema portante della Metaverse Fashion Week (Mvfw), la settimana della moda virtuale in programma dal 28 al 31 marzo, frutto della sinergia tra Decentraland e Unxd (piattaforma immersiva dedicata ad arte e cultura), in collaborazione con i metaversi Spatial e Over: l’evento si svolge infatti non su uno, ma su più metaversi, anche se il fulcro resta il Luxury District di Decentraland, sviluppato da Metaverse Group, dove si trovano i negozi virtuali dei brand.

«Diverse fashion house tornano in scena - anticipa Giovanna Graziosi Casimiro, head of Mvfw - insieme a realtà native digitali. Siamo entusiasti di vedere che alcune delle menti più autorevoli della moda a livello mondiale si impegnano per il futuro del settore, il che significa molto per le loro community».

In calendario si ritrovano nomi come Dolce&Gabbana (che presenta una mostra delle opere vincitrici della sua competizione Future Reward, indirizzata ai talenti emergenti e volta alla creazione di una collezione di capi digitali co-branded) e Tommy Hilfiger, che a sua volta porta alla ribalta il numero uno di un contest che ha coinvolto la community della griffe, insieme ad altri progetti tra collaborazioni, proposte generate attraverso l’intelligenza artificiale e capsule sfornate a ritmo quotidiano.

In calendario anche Dundas in tandem con DressX, piattaforma di moda digitale che ha appena ricevuto un round di investimenti da 15 milioni di dollari, e con Ume, studio di progettazione in 3D specializzato nel design di avatar.

C’è spazio poi per Dkny nella location Dkny3, Amorepacific, Ben Bridge (gioielliere che apre il suo primo monomarca nel metaverso) e Monnier x Republic. Per la prima volta, inoltre, un’intera settimana della moda, la Miami Fashion Week, approda su Decentraland.

Varie location ospiteranno, tra gli altri, Dear Vivienne (un omaggio della Digital Design Community alla stilista scomparsa), la prima collezione digital-only di Adidas, un virtual party a base di wearable Nft organizzato da Diesel e Hape nello spazio D-Cave, la Clarks Arcade del famoso marchio di scarpe britannico, una nuova Fashion Plaza realizzata da Coach e dalla piattaforma di AR Zero10 per illustrare le potenzialità della digital fashion e MetaTokyo, hub dei creativi influenzati dalla cultura giapponese.

In sintonia con il leitmotiv Future Heritage, ampia visibilità viene data alla generazione di brand e stilisti che si stanno facendo strada nel mondo digitale: per esempio DressX, lead curator, presenta nel suo flagship su Decentraland i marchi in 3D Blade Runway e Injury, mentre Phygicode lancia Phygicode Dress, dove i creator della community di Decentraland reimmaginano un vestito iconico ideato da Rubin Singer.

Da segnalare, solo per citare due iniziative su tante, quella di The Fabricant che porta alla ribalta RuRingoM e Siki, debuttando con il suo primo Emote per celebrare la collezione Wholeland in collaborazione con Supermind Studios, e Fashion Zoo che si focalizza sulla new wave cinese con i Fashion Future Awards.

Come sottolinea in un quote rilasciato a coindesk.com Cathy Hackl (chief metaverse officer e fondatrice di Journey, società di consulenza sul Web3), la cosiddetta on-chain fashion ha quattro sbocchi principali sul mercato: l’acquisto di Nft da indossare sul metaverso da parte dei consumatori Web3-native, il mondo del gaming - in particolare su piattaforme come Roblox e Fortnite -, il collezionismo di arte digitale e i social media, dove gli utenti appassionati di digital tailoring si sbizzarriscono con filtri e soluzioni di realtà aumentata. L’interoperabilità tra metaversi è uno degli asset che i creator devono sviluppare per aumentare l’audience e, di conseguenza, il business. Occorre inoltre rendere la tecnologia più accessibile a un’ampia fetta di consumatori che ancora fa riferimento ai canali tradizionali.

a.b.
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