Mentre Neiman Marcus inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, un’altra catena americana alza bandiera bianca dopo l'uragano Covid.
Century 21, pioniere della moda griffata a prezzi scontati, ha presentato istanza di fallimento sotto la protezione del Chapter 11 e si avvia a chiudere tutti i suoi 13 negozi, di cui sei dislocati a New York e gli altri nel New Jersey, in Pennsylvania e Florida.
Le vendite online non sono infatti riuscite a compensare il buco accumulato della società, che ha lamentato il mancato pagamento da parte delle assicurazioni per il periodo del lockdown, quando le entrate sono state congelate. Si parla di 175 milioni di dollari, che se fossero arrivati nelle tasche di Raymond Gindi, co-ceo di Century 21, avrebbero potuto tamponare le perdite.
«Dopo l’impatto devastante dell’11 settembre le assicurazioni ci hanno aiutato nella ricostruzione – afferma il manager – ma questa volta non abbiamo altra scelta, se non chiudere la nostra amata azienda di famiglia. Infatti i nostri fornitori di polizze, ai quali abbiamo pagato cifre ragguardevoli ogni anno per la protezione contro circostanze impreviste come quelle che stiamo vivendo oggi, ci hanno voltato le spalle».
«Siamo sicuri – aggiunge – che se avessimo ricevuto una parte significativa dei proventi dell’assicurazione saremmo stati in grado di salvare migliaia di posti di lavoro e superare la tempesta, nella speranza di un’altra incredibile ripresa».
Per New York - dove il negozio ammiraglio prima della pandemia contava sulla frequentazione di grandi folle, dalla gente locale a quella impiegata nel quartiere finanziario, oltre ai numerosi turisti - si tratta della perdita di un’istituzione: uno spazio capace di rinascere dopo gli attacchi terroristici di quasi 20 anni fa con un nuovo negozio a Lower Manhattan, rinnovato anche nel 2013. Un punto vendita, quello in Cortland street, che generava il 25% del fatturato totale della società.
Oltre ad aver avviato la procedura di bancarotta, Century 21 ha anche una causa pendente presso la Corte Suprema dello Stato di New York contro diversi fornitori di assicurazioni e ha chiesto al tribunale fallimentare di accelerare i tempi nell’iter a beneficio dei suoi stakeholder.