Il fatto che le famiglie dei grandi Paesi europei hanno risparmiato fino a un quarto del reddito da quando è iniziata la pandemia, in parte per tutelarsi e in parte in seguito ai lockdown, ha generato una "domanda sopita" che sfocerà in una ripresa dei consumi: lo sostiene
Pierre Wunsch, componente del board della
Bce (
Banca Centrale Europea) e governatore della banca centrale belga.
Intervistato da
Reuters, Wunsch afferma che «quanto messo da parte nel 2020 e a inizio 2021 sarà sufficiente a finanziare la crescita dei consumi privati al di sopra dei livelli del 2019 per tre, quattro o cinque anni».
A marzo la Bce si aspettava un incremento del Pil reale del 4% nel 2021, del 4,1% del 2022 e del 2,1% nel 2023, ma mantenendo un atteggiamento cauto. Nello stesso mese, come si legge su
Reuters, Francoforte ha promesso che manterrà condizioni di finanziamento «favorevoli» per governi, famiglie e aziende e che accelererà il ritmo del
Programma di Acquisto per l'Emergenza Pandemica (
Pepp) per contrastare un aumento dei costi dei prestiti.
Il termine del Pepp è marzo 2022, ma potrebbe essere esteso oltre questa data, in caso di un deterioramento evidente dell'economia.
Secondo Wunsch, comunque, «la Bce è soddisfatta degli attuali livelli dei rendimenti obbligazionari e un aumento di 10-20 punti base non rappresenterà una minaccia per i governi, fintanto che i costi di finanziamento per il decennale sul mercato resteranno al di sotto del tasso di inflazione previsto».
Nella foto, la sede della Bce a Francoforte
A cura della redazione