Global Powers of Retailing 2019

Gli Usa guidano la top 10 di Deloitte. La moda è la più redditizia

Deloitte ha pubblicato la classifica dei 250 maggiori retailer al mondo. Tenuto conto dei ricavi realizzati nell’anno fiscale 2017 (terminato a giugno 2018), le 250 nella lista compilata dalla società di consulenza rappresentano un giro d’affari aggregato del retail di 4.530 miliardi di dollari, in aumento del 5,7% rispetto all’anno prima. Il cagr (tasso di crescita composto annuale) a cinque anni è +3,3%.

In testa c’è l’insegna di superstore Wal-Mart, che da sola supera i 500 miliardi di dollari, mentre Amazon è quarto. Gli Usa spiccano tra i primi 10 ma nella classifica completa, a 250, primeggia l’Europa con 87 aziende retail (di cui tre nella top 10). Per trovare un retailer italiano si deve scendere alla 71esima posizione, con Coop Italia.

Jd.com è il primo cinese, al 20esimo posto, mentre il primo del lusso è Lvmh, 32esimo, che primeggia fra i 50 gruppi più in accelerazione per essere quello con il maggiore profit margin (13,2%).

La spagnola Inditex, proprietaria del marchio Zara, si trova al 35esimo posto. Restando in ambito abbigliamento e accessori, tra i primi 50 figurano anche l’insegna americana Macy’s e gli svedesi del fast fashion H&M. Fra i 100 best retailer compaiono anche la giapponese Fast Retailing (56esima), The Gap (59esimo), El Corte Inglés (62esimo), Nordstrom (64esimo), Marks & Spencer (68esimo), L Brands (77esimo), Jc Penney (78esimo), Decathlon (79esimo), Isetan Mitsukoshi (89esimo), Hudson’s Bay (91esimo), Nike (96esimo) e Kering (98esimo).

Come emerge dal report di Deloitte, abbigliamento e accessori evidenziano una crescita dei ricavi del 7,1%: il secondo maggiore incremento fra i segmenti analizzati e in deciso miglioramento rispetto al +4,6% emerso un anno prima, quando il fashion ha iniziato a perdere la leadership. Il comparto resta però il più profittevole del retail, con un profit margin del 6% (dal 6,2% precedente) e un indice roa (return on assets) del 7,8% (dal 6,4%).

Il plus di questi player è la presenza internazionale (vedi tabella in alto). In media i ricavi realizzati dalle attività all’estero rappresentano oltre il 40% del totale, contro il 23,6% medio emerso considerano tutte le 250 società della classifica. La moda è l’unico settore a essere presente in media in 26 Paesi del globo (10 la media della top 250).

I retailer del comparto mostrano però una dimensione relativamente modesta: mediamente fatturano 11 miliardi di dollari, dai 18,1 miliardi di ricavi della media della top 250.

e.f.
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