Leggerezza, fluidità e soprattutto un messaggio comune che accomuna tutte le collezioni: vestirsi torna a essere un divertimento, tra palette di colori rinfrescanti e bermuda portati sulla giacca. Le tendenze su cui scommettere premiano la maglieria leggera e il ritorno del denim, anche in chiave total look. Tra i momenti da ricordare, secondo i buyer internazionali intervistati da fashionmagazine.it, lo show di Etro, con il congedo di Kean dalla direzione creativa, e la sfilata di Zegna sul tetto della sede storica di Trivero. Ma al di là degli eventi clou i buyer sono stati conquistati dalla moda italiana in sé, tornata a proporre quello che sa fare al meglio ossia il tailoring ma in versione più disinvolta, realmente a portata di giovani. Poche novità tra i giovani, ma con la conferma che Federico Cina e Magliano sono i brand da seguire.
Riccardo Tortato
Head of buying department
Tsum
«L’uomo vuole di nuovo vestirsi bene ed essere elegante e raffinato. L’uscita dal periodo Covid ci porta a voler vivere in società e i momenti di incontro influenzano la voglia di vestirsi e, soprattutto, di vestirsi bene. Sicuramente l’abito è tornato di grande importanza nel guardaroba maschile. Lo troviamo interpretato in maniera più concettuale, come da
Prada, oppure in versione più sartoriale come da
Kiton, ma rimane sempre l’oggetto del desiderio del guardaroba maschile del 2023. Un altro must have è la scarpa raffinata da uomo. Non posso non citare a questo proposito la collezione di
Santoni, che ha portato colore alle scarpe formali con un trattamento fatto a mano che ne esalta le sfumature di colore. Lo show più bello e coinvolgente è stato quello di
Zegna, sicuramente il momento più emozionante della fashion week.
Alessandro Sartori ci ha voluto portare alle radici del brand: lì dove tutto nacque e dove si realizzano i tessuti ha elevato la sua reinterpretazione del nuovo uomo firmato dalla label. A
Pitti Uomo mi è piaciuta molto la presentazione di
Brunello Cucinelli, ormai punto di riferimento di tutta la manifestazione. All’interno dell'area dedicata al marchio si avverte sempre una grande energia ed è questa la giusta linea di partenza per le settimane della moda uomo».
Thom Scherdel
Menswear Category Manager
Browns
«Anche se
Pitti Uomo mi è sembrato leggermente più tranquillo in termini di affluenza di visitatori, devo dire che la rassegna non mi ha deluso. Tutto quello che ho visto era davvero speciale e ho trovato fantastico il ritorno degli show in presenza. Gli eventi di
Wales Bonner e
Soulland,
eccezionali, e la presentazione di
Ann Demeulemeester, insieme ad altri appuntamenti di primo piano, hanno rappresentato momenti importanti per noi. È stato bellissimo anche tornare a
Milano Moda Uomo e già non vediamo l'ora che arrivi la prossima stagione. Per quanto riguarda le sfilate, ancora una volta
Versace ha spuntato tutte le sue caselle. Come sempre il marchio si evolve, pur rimanendo fedele alle proprie radici. Questa stagione ha proposto camicie in seta di grande impatto, gilet maschili dalle proporzioni innovative, capi in pelle nera e dorata e, naturalmente, la logomania.
Moschino è stato più estremo, con stampe dai colori vivaci, capi basic genderless e accessori di tendenza. La sfilata più emozionante? Sicuramente
Prada, un momento iconico di questa stagione, insieme alla location unica di
Zegna a Trivero. Tra gli emergenti da tenere d’occhio
Jordanluca,
Dhruv Kapoor e
44 Label Group».
Federica Montelli
Head of Fashion
Rinascente
«A partire dalla
Milano Design Week, seguita da
Pitti a Firenze e dalla
Milano Fashion Week, abbiamo riscontrato un'energia molto positiva in giro per le città. Un’energia che si rispecchia nelle collezioni presentate, tutte molto allegre e colorate, pensate per un cliente più giovane e per far dimenticare, almeno per un attimo, la guerra e il tema della pandemia, che sembra essere senza fine. Il fatto che questa voglia di leggerezza riesca anche a coincidere con un deciso ritorno alla sartorialità e a un uomo più sofisticato è un aspetto determinante e che condizionerà il successo delle collezioni. Il caldo asfissiante di questi giorni a Milano ha poi avuto almeno un aspetto positivo: ha reso ancora più desiderabili i tanti outfit mare/vacanza che abbiamo visto in passerella, dai completi maglia e boxer ai caftani fluidi, fino alle maglie traforate o aperte, proposte negli immancabili tenui neutri. Spazio anche ai colori forti come giallo acido, rosa gomma da masticare, blu Klein e viola, oltre che alle stampe psichedeliche presenti in tante le collezioni, palesemente rivolte a una clientela più giovane in cerca di divertimento, energia positiva e aggregazione. Tanto denim e nero e bianco portati insieme, specie nei look genderless. In generale le mie collezioni preferite sono state
Fendi,
Prada,
JW Anderson,
Dolce&Gabbana,
Versace,
Msgm,
Emporio Armani e
Dsquared2, ma anche quella dei 10 anni di
Marcelo Burlon, mentre lo show di
Zegna è stato il modo più spettacolare possibile di concludere la fashion week. Tra i giovani punterei su
Magliano e
Jordanluca. Il cappotto corto a quadretti di Prada sarà la divisa della prossima stagione, così come le scarpe di Fendi, che ha offerto diversi modelli tra cui scegliere, dai mocassini estivi in suede alle ciabatte in gomma con logo in rilievo. Per i look ispirati alla spiaggia i pezzi irrinunciabili sono il sarong, come visto da Dsquared2, e il completo in popeline di camicia e boxer di Msgm. Prada e Fendi sono risultate le mie collezioni preferite anche per come hanno affrontato il tema della sartoria: colloco in cima alla mia lista gli abiti croccanti di Prada e l'ensemble blazer con maniche cropped e bermuda di Fendi. Quanto ai budget, posso dire che prevediamo una forte crescita nella stagione primavera-estate 2023 e che stiamo investendo di conseguenza».
Andrea Selvi
LuisaViaRoma
Buying Manager Men«Penso che Firenze abbia dato il meglio di sé fuori dalla Fortezza da Basso con la sfilata di Wales Bonner, che si è distinta per la fluidità delle forme e i bellissimi capispalla, e tanti altri eventi in città, come quello di Superga per la colab con la modella Emily Ratajkoswki. Tra gli stand della fiera, invece, c’erano ancora troppo assenti: spero che molte aziende decidano di tornare, come ha fatto Cucinelli. Il clima però era molto positivo, sia tra gli espositori che tra i visitatori, e rispecchiava in pieno il mood delle collezioni, con tanti colori e voglia di osare. Milano si è svolta in continuità rispetto a questi temi, sempre nel segno del colore e della serenità, ma in forma più convincente. Etro, emblematica di questa voglia di ottimismo e di sentirsi comodi, è la collezione che ho amato di più. Il colore in versione grafica e nelle stampe è stato predominante, come nel caso di Msgm e JW Anderson e in parte di Prada, che questa stagione piu che nella precedente mi è parsa divisa in maniera un po’ troppo rigorosa tra l’anima di Miuccia e quella di Raf Simons. Mi è piaciuta l’idea di Dolce&Gabbana di reinterpretare alcuni loro capi iconici e ho apprezzato come hanno lavorato con il denim, che finalmente tornerà protagonista non solo con i classici jeans o giubbotti ma anche in chiave total look, come del resto ha fatto in maniera strepitosa Fendi. Un marchio, quest'ultimo, che sta facendo un bellissimo lavoro, proponendo silhouette complete e tantissimi accessori, a cominciare dalle borse di grandi dimensioni, che saranno subito best seller: fidanzati e mariti non dovranno più rubare quelle delle loro compagne. Tra i giovani trovo che Federico Cina sia quello che meglio interpreta la fluidità di genere e questa stagione la sua maglieria sta vivendo un’evoluzione molto interessante. Da seguire con attenzione, in vista di un possibile inserimento, Family First, un progetto molto divertente, così come è stata divertente la loro sfilata-evento. Sottotono 1017 ALYX 9SM: ho trovato davvero limitata l’offerta proposta. Sul fronte prezzi gli aumenti sono generalizzati e non credo impatteranno proporzionalmente sui sell out. Certo le griffe dovranno impegnarsi nel calibrare gli aumenti, restando sempre competive sui loro entry price».
MyTheresa
Menswear buying team
«
Prada su tutte è stata la collezione che abbiamo amato di più, sia per il ready to wear che per gli accessori, categoria quest’ultima che ha visto primeggiare anche
Fendi e
Versace. Fitto il calendario di presentazioni, con
Tod's,
Brunello Cucinelli e
Our Legacy senza dubbio in cima alle nostre preferenze. Le sfilate sono state a loro volta di forte impatto a cominciare da quella di
Versace, ma anche
Prada,
Giorgio Armani e
Dolce&Gabbana hanno lasciato il segno con le loro passerelle. Sempre più importante il lavoro delle griffe su borse, gioielli e accessori in generale. Sul fronte dei macro trend è stato impossbile non notare il ritorno del denim, protagonista di diversi total look. La tote bag firmata Prada sarà l’oggetto del desiderio della prossima primavera-estate, mentre sul fronte dei colori puntiamo sul rosa pallido di
Zegna. Nuovi da tenere d'occhio?
Umit Benan: pensiamo che in questo momento debba essere nel radar di ogni buyer».
Demir Aslanoglu
Men’s Buying Director
Beymen
«Il mood che emerge in generale dalle collezioni della primavera-estate 2023 è prevalentemente di evasione, con tanti modi di interpretare il menswear. Si colgono la ricerca di libertà e la riscoperta del “lusso del tempo libero”, come dice
Silvia Venturini. Oltre alle belle sfilate, sono stato colpito dall'energia positiva del pubblico, che dopo tanto tempo è arrivato da tutto il mondo. I buyer, i fashion editor, gli influencer e gli amanti della moda sono tornati di nuovo nella mecca del fashion maschile, per godere di questa settimana. Dopo un lungo e deprimente periodo di pandemia le persone hanno voluto celebrare la gioia e la felicità di vivere senza restrizioni. Tra le collezioni, mi sono piaciuti
Prada per il mix vincente di classici nostalgici in versione grungy,
Fendi e
JW Anderson per aver impiegato il denim come protagonista ma con un’attitude di classe,
Zegna per l'utilizzo di un'elegante tavolozza di colori e una varietà di tessuti al top e
Dsquared2 per lo stile eclettico e il riuscito messaggio di evasione, grazie ai richiami al mondo del surf e alla Giamaica. Le sfilate più riuscite sono state, oltre a Zegna, quelle di
Etro e
Marcelo Burlon, che hanno scelto location e proposto experience indimenticabili. Insieme allo stile eclettico, il sartoriale disinvolto è stato la tendenza più forte sulle passerelle. I designer hanno utilizzato pezzi tradizionali, ampliandone le potenzialità con versioni insolite e con uno stile sorprendente. In tema di ritorni a Milano Moda Uomo,
Jeremy Scott ha fatto un ottimo lavoro per
Moschino: azzeccato il revival delle opere di
Tony Viramontes. Anche la tavolozza vivida dei colori e gli schizzi abbozzati sui capi erano deliziosi. Per quanto riguarda
Versace, approvo la scelta delle stampe d'archivio su tessuti di seta dai toni accesi, sempre evocativi e sexy. Oltre a questo, l’uso delle righe e un tocco di stampe effetto pitone hanno contribuito a elevare il classico stile della maison a un livello più luxury. A proposito del debutto di JW Anderson a Milano, penso che sia uno degli stilisti più promettenti e talentuosi della nostra epoca e la sua sfilata è stata una delle più attese dal pubblico della moda. In materia di brand to watch vorrei segnalare
44 Label Group, uno dei marchi emergenti della settimana della moda milanese, che ha un grande potenziale per il futuro, soprattutto tra le giovani generazioni. Il fulcro è l'elogio della club culture e il fondatore “multidisciplinare”, il dj
Max Kobosil, si conferma una promettente personalità per il mondo della moda. In generale, tra i must have visti in questi giorni metto in primo luogo tutti i capi in denim, insieme a pantaloni larghi e bermuda, sneaker e stivali alti di gomma. La minore presenza di show co-ed ha offerto la chance di sottolineare la nuova mascolinità con le sue forme diverse, aggiornate e varie. La moda maschile va ora in una nuova direzione e propone tanti stili e opzioni diverse e coraggiose rispetto a prima. Anche se dal punto di vista politico-economico lo scenario non è rassicurante, stiamo avendo grandi performance di vendita in seguito al rallentamento della pandemia, mentre la prevista recessione globale ci preoccupa nel medio termine. L'isolamento della Cina dal resto del mondo e la guerra Russia-Ucraina hanno portato un assetto diverso nel mondo. Dobbiamo ricorrere ai piani B e persino ai piani C per affrontare il futuro. Credo che essere flessibili sia il talento più importante in queste situazioni. Certo, le difficoltà di produzione, i ritardi nelle spedizioni e gli aumenti dei prezzi delle materie prime incidono significativamente sulle nostre scelte. Siamo sempre più attenti al prezzo e al value balance di un prodotto e stiamo spostando la maggior parte dei nostri ordini verso gli articoli in pre-collezione con consegna anticipata e i best seller carry-over, con prezzi più vantaggiosi».
Lia Pagoni
Owner
Gruppo Pagoni
«Ho respirato grande energia nei giorni di
Milano Moda Uomo, dove le passerelle hanno fatto emergere una chiara tendenza verso l’ispirazione street style. Tra le collezioni che mi sono piaciute di più spiccano
Dsquared2, grazie al perfetto gioco di strati e alle stampe esotiche, la rilettura da parte di
Dolce&Gabbana degli stili passati legati storia del marchio e
Fendi per i suoi look ispirazionali in denim. La sfilata più bella è stata quella di
Moschino, dove arte e moda si sono incontrate mentre
JW Anderson, all’esordio a Milano, ha fornito una perfetta rappresentazione del dinamismo e della vivacità dello street style moderno. Le tendenze sulle passerelle vedono affermarsi stampe audaci, denim usurato, streetwear dai volumi baggy e maglieria. Questa volta ci sono state meno sfilate co-ed, ma in effetti trovo che sia più interessante separare il menswear dal womenswear. Il momento è difficile ma sono ottimista e penso che, nonostante le difficoltà, si tornerà alla normalità. Tuttavia di sicuro, in una certa misura, le preoccupazioni relative ai ritardi nelle spedizioni e ai prezzi elevati delle materie prime avranno un impatto sugli ordini».
Olga Mironova
Owner
Boutique XXI Secolo
«Questa fashion week è stata molto interessante, forte e dinamica, e abbiamo assistito anche al ritorno di tantissimi eventi e presentazioni. La mia sfilata preferita è stata Dolce&Gabbana, con la collezione Re-Edition: una fantastica idea, in un momento di auge del vintage, soprattutto presso le giovani generazioni. Gli stilisti hanno saputo rivedere e presentare in maniera moderna e fresca i capi più famosi e iconici degli anni Novanta/Duemila. È stato bello vedere anche quanto lavoro è stato fatto in tutti quegli anni. In particolare promuovo le combinazioni di giacche classiche e denim strappato, le camicie di pizzo con i bermuda e i tantissimi capi sportivi. Altra sfilata molto bella è stata Versace, ricca di colori, tessuti e stampe; fresca, estiva e molto dinamica. Alcuni modelli reggevano in mano i vasi della Versace home collection con le medesime stampe dei vestiti e avevano piccoli piattini da caffè appesi alle cinture: i défilè della maison sono sempre uno spettacolo. Molto discreta e sofisticata è stata Fendi e Giorgio Armani sempre bella, maschile ed elegante, con tonalità intense nelle gradazioni dei blu e del grigio. Decisamente particolare è stato lo show di JW Anderson, ironico e quasi surreale: una combinazione di capi indossabili con altri non indossabili, perché la moda oggi è diventata parte dell’arte e sembrava quasi di assistere a una performance teatrale. Per quanto riguarda il trend generale, ho visto il ritorno dei pantaloni larghi, come da Versace, Emporio Armani, Giorgio Armani, Zegna. E poi tantissimi bermuda, in primis quelli di Prada, Etro e Fendi. E ancora giacche o soprabiti leggeri e morbidi (Versace, Prada, Fendi). Bella la scelta dei look sportivi da parte di Dolce&Gabbana, Dsquared2 ed Emporio Armani. Le felpe e le magliette iconiche di Dolce&Gabbana saranno sicuramente richiestissime la prossima estate. Infine la situazione in Russia: viviamo un momento veramente molto difficile, sembra tutto quasi surreale. Però siamo abituati ad affrontare le difficoltà e a trovare sempre delle soluzioni. Alcuni brand hanno rifiutato per ora di lavorare con la Russia, molti ordini della Spring-Summer 2022 sono stati bloccati e cancellati. Per la prossima stagione stiamo optando per brand che continuano a collaborare con la Russia. Pensiamo anche di inserire qualche etichetta locale e intanto speriamo che la situazione si risolva in un modo pacifico al più presto».
Carla Cereda
Creative Director
Biffi Boutique
«Le collezioni per la primavera-estate 2023 che mi hanno colpita maggiormente sono quelle di Thom Browne, per l’innovazione nei tessuti e le vestibilità, Zegna, per la freschezza dei capi e JW Anderson per le proposte accattivanti. Tra le griffe di nuova generazione cito Federico Cina, Rhude e Handle With Freedom. A livello generale c’è un ritorno alla sartorialità disinvolta, con una grande attenzione alla qualità dei tessuti, anche se il must have sarà l’accessorio. Riteniamo che l’inflazione influirà sui consumi in generale e, in minima parte, inciderà anche sul settore lusso. Il nostro budget seguirà la crescita costante iniziata già da diverse stagioni, per cui sarà in rialzo rispetto alla precedente stagione».
Federico Giglio
Owner
Giglio.com
«Da Pitti a Firenze alle sfilate di Milano, la cosa più bella di questa settimana è stata prendere parte a due eventi carichi di energia e fortemente proiettati al futuro. A livello di prodotto la tendenza è chiara e generalizzata: tornare all'arte del bel vestire senza perdere il tocco di comfort che il cliente ha scoperto durante il lockdown. Le collezioni che mi hanno conquistato sono quelle di
Giorgio Armani, per la sartoria morbida e le stampe fresche, e di
Fendi per l’abbigliamento formale aggiornato. Mi fa piacere la riscoperta del denim, che certo dal guardaroba maschile non era mai scomparso, ma che ora è proposto in maniera molto diversificata, indossato sempre in maniera rilassata. Tra i giovani ce ne sono tanti interessanti, ma questo continua a non essere un momento facile per emergere. Noi ne stiamo tendendo d’occhio diversi in vista di possibili inserimenti, per esempio
Magliano, autore di una sfilata veramente interessante».
Andrea Bonvicini
Titolare
Bonvicini Fashion Gallery Stores
Montecatini Terme (Pistoia)
«Per quanto riguarda i top designer, le proposte di
Gucci (che a Milano Moda Uomo ha presentato il nuovo progetto Gucci Ha Ha Ha con Harry Styles, ndr) sono sempre ispirate e frizzanti: il brand è tuttora il più innovativo e completo a livello di abbigliamento e accessori, oltre che validissimo dal punto di vista commerciale. Tra gli emergenti segnalo
Juergen Canaku, che si distingue per la sartorialità rivisitata in versione vissuta o destroyed - in linea con il ritorno alla giacca -, made in Sud Italia e in contrapposizione con lo street style, diventato fashion da troppe stagioni. Quanto a
Pitti Uomo, ho trovato questa edizione a due velocità, ma è certo che
Herno e
Cucinelli sono a livelli superiori a tutti gli altri. Colpisce per i look street
Mod Wave Movement, grazie a modelli massimali unisex e look iperdettagliati: una collezione fuori dai prezzi folli dei competitor. I nostri budget per la SS23 saranno costanti e, in generale, premieranno chi rimette al centro l’eleganza, sotto la spinta delle richieste dei clienti per eventi e cerimonie. Infine una riflessione sul mercato dove, ne sono convinto, i negozi fisici dovranno tornare a essere centrali e proporre look emozionali e mixed,come risposta agli oggetti massificati online. Il contenitore giusto può fare davvero la differenza».
an.bi., c.me., a.b. e e.f.