Bilancio positivo per la filatura italiana. Il Centro Studi di Confindustria Moda stima una crescita dei ricavi 2018 del 2,7%, sostenuta dall’export.
Come risulta dal preconsuntivo, pubblicato alla vigilia dell’84esimo Pitti Filati, il fatturato annuale della filatura italiana ha raggiunto i 2,9 miliardi, di cui 854 milioni realizzati all’estero, che lo scorso anno ha acquistato il 3,6% in più rispetto al 2017 (esercizio che si era chiuso con un -0,4% delle vendite all’estero).
I consumi interni, nelle previsioni di Confindustria Moda per Smi-Sistema Moda Italia mostrano a loro volta una tenuta (+0,2%).
L’import ha invece messo a segno un -0,5% a 882 milioni, riducendo così il disavanzo commerciale da 62 a 28 milioni.
Sulla base dei dati Istat relativi ai primi 10 mesi del 2018 le esportazioni hanno segno positivo per i filati pettinati di lana (i più export oriented, +12,3% a 246 milioni di euro), quelli per aguglieria (+6,6%) e di lino (+13,9%).
In flessone i fili cardati di lana (-1,2%) e le mischie chimico-lana (-6,5%), mentre il cotone mantiene le quote di 12 mesi prima (-0,3%).
Nell’ambito dei pettinati in lana, il maggiore cliente estero è la Cina con Hong Kong: nei 10 mesi hanno acquistato, insieme, 53 milioni di euro di fili, in aumento rispettivamente del 23,4% e 0,8%. A livello di agglomerato, però, i Paesi intra-Ue sono il maggiore buyer con 134 milioni di acquisti, +15% (112 milioni gli extra-Ue, in aumento del 9%).
Nel mondo dei cardati, i partner europei hanno comprato filati per 82 milioni (+0,8% rispetto ai primi 10 mesi del 2017), gli extraeuropei per 79 milioni (-3%). Anche in questo segmento Hong Kong e Cina sono il maggiore cliente (40 milioni le importazioni dall’Italia), benché l’ex colonia britannica accusi un -17,9%, a fronte del +69,4% della Repubblica popolare.
Il primo cliente di fili in cotone è la Germania (27 milioni, +20,9%), mentre nei misti chimico-lana primeggia la Turchia (9 milioni, +6,9%).
Come ricordano i ricercatori, nell’anno il settore ha subito rincari importanti delle materie prime (per esempio, l’indice dei prezzi delle lane Awex Eastern nei 12 mesi ha registrato un +15,6%). Parallelamente sono lievitati i prezzi annuali alla produzione: +2,5% per le vendite in Italia e +2% all’estero, in base ai dati Istat.