È salatissimo il conto pagato da negozi e locali milanesi, negli ultimi tre sabati, dopo le manifestazioni No Green Pass: in base a un sondaggio condotto dall’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, a cui hanno risposto 613 imprese, si parla di circa 10,2 milioni di euro andati in fumo solo per corso Buenos Aires e l’area del centro, ovvero una perdita del 27% del volume d’affari.
«Un bilancio che potrebbe essere ben più pesante, se dovesse perdurare questa situazione di caos con un impatto significativo sull’attrattività della città. Chi sarebbe infatti invogliato a recarsi in città sapendo di trovare confusione e disagi per cortei più o meno autorizzati? - si chiede Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano -. Il danno economico rischia seriamente di aggravarsi con l’avvicinarsi del periodo natalizio».
Nell'indagine di Confcommercio Milano il 70% degli interpellati è favorevole all’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro, il 73% non ha riscontrato criticità legate al controllo del Green pass e il 71% risente ancora dei danni subiti per effetto dell’emergenza Covid. Il 68% ritiene non condivisibili le proteste anti Green pass e il 16% chiede percorsi definiti, oltre a un maggior controllo delle forze dell’ordine.
«Chiediamo - conclude Barbieri - manifestazioni nel rispetto delle regole. Non è in discussione la libertà di protesta, ma l’ossessiva frequenza di questi cortei. Il nemico da combattere, non dimentichiamolo, è la pandemia».
Da qui la presa di posizione di Confcommercio con una petizione lanciata sulla piattaforma change.org, per dire basta a queste manifestazioni di protesta di sabato: «La città non può e non vuole dividersi – si legge in una nota – sulle soluzioni per combattere la pandemia».
La confederazione specifica che l'obiettivo della petizione è quello di mostrare, in modo pacifico, come la maggioranza dei cittadini non condivida «la paralisi di ogni sabato della città per cortei ripetitivi che spesso non rispettano le regole» e che creano disagi e rischi per la popolazione.
La preoccupazione è che queste manifestazioni, che arrivano dopo un anno e mezzo di difficoltà causate dalla pandemia, possano danneggiare e paralizzare l'economia cittadina proprio in vista del mese di dicembre, cruciale per i negozianti.
Anche il primo cittadino Beppe Sala si è detto in sintonia con l’iniziativa: «Sull'appello sono senz'altro d'accordo», ha dichiarato a margine della cerimonia di scoprimento delle lapidi dedicate ai nuovi benemeriti iscritti nel Famedio.
«Tanti segnalano anche la possibilità di fare una contromanifestazione, su cui ho più perplessità - ha aggiunto -. Evitiamo ulteriori tensioni, non mi sembra il caso in questo momento».
Per quanto riguarda Confcommercio, Sala informa di aver parlato con alcuni rappresentanti: «Sono molto preoccupati perché si avvicina il Natale, che per i loro associati è il momento più propizio. Li capisco».