Lubrano cita l’esempio di Duvetica, il marchio di piumini nato nel 2004 da un’idea di Giampiero Vagliano e Stefano Rovoletto e dal 2018 nell’orbita di F&F (società quotata alla Borsa di Seoul), con la guida del ceo Luca Piani: «Ci occupiamo della distribuzione della label in Italia ed Est Europa dalla Fall-Winter 2021 – spiega – e abbiamo già raddoppiato il budget».
Come spiega l’imprenditore, il rilancio del premium brand è passato attraverso un centinaio di top shop italiani, tra cui LuisaViaRoma, Modes, Spinnaker, Tessabit, Vinicio, solo per citarne alcuni, e sta ottenendo un ottimo riscontro commerciale anche nelle fasce anagrafiche under 40, con cui Duvetica ha iniziato a instaurare un dialogo attraverso campagne ad hoc e incursioni nel mondo del gaming.
Non da meno, quanto a gradimento, sono state le linee di Slowear, realtà veneta sinonimo di pantaloni, maglieria, camicie e capispalla con i brand Incotex, Zanone, Glanshirt e Montedoro e ora pronta alla nuova avventura imprenditoriale in tandem con Giada per la linea in tela indigo Incotex Blue Division, al debutto sul mercato con la primavera-estate 2022: «La partnership con il gruppo va avanti da un anno e sta raccogliendo i suoi frutti – sottolinea Lubrano – tanto che attualmente le collezioni sono presenti in una trentina di negozi di alta gamma nell’Est Europa».
Non sorprendono i feedback positivi di marchi come Moschino Underwear e Beachwear: «Le felpe e le T-shirt dei brand, richiestissimi durante la pandemia, hanno trainato le vendite – spiega Lubrano – sia nelle regioni italiane dove distribuiamo le linee, Lombardia e Liguria, sia nell’Est Europa e nel Far East».
Rimanendo all'interno della galassia Aeffe, anche il beachwear e l’underwear di Chiara Ferragni - prodotto su licenza dalla Velmar (controllata dal gruppo romagnolo) e partner della showroom Lubrano da sei mesi - ha trovato terreno fertile negli ultimi mesi, trainato dall’immagine vincente dell’imprenditrice digitale e regina dei social, ma anche grazie a categorie di prodotto che hanno mantenuto le loro posizioni.
«Siamo ottimisti – conclude il giovane imprenditore, che è anche vicepresidente di Csm-Camera Showroom Milano, associazione autonoma e indipendente che fa da aggregatore alle showroom multimarca più rappresentative del fashion nel capoluogo lombardo -. Pensiamo che il peggio sia passato e sia ora di guardare avanti con fiducia».