Per il 2025 il mercato del lusso dovrebbe raggiungere i 444,7 miliardi di dollari, ipotizzando un cagr dell’11% dal 2022 e alla fine dei quattro anni la Cina sarà il maggiore mercato con una quota del 25%, seguita da Europa (23%) e Stati Uniti (22%).
Lo prevede
PwC nel report
China and Hong Kong luxury market insights. Secondo gli esperti della società di consulenza, all’accelerazione dello shopping cinese contribuiranno soprattutto i consumatori dall’alta capacità di spesa, meno vulnerabili in caso di congiunture economiche negative e alla ricerca di prodotti esclusivi e che preservano il loro valore nel tempo.
Tra i fattori che influenzeranno i consumi PwC elenca: un’offerta diversificata; un approccio direct to conumer che include nuove partnership e l’integrazione delle tecnologie digitali; la promozione di concetti come sostenibilità, trasparenza e circolarità; il Metaverso, come strumento di engagment; gli Nft e altre innovazioni digital, come touch point per intercettare le nuove generazioni.
Nel 2025 il mercato dei luxury goods in Cina dovrebbe raggiungere la cifra di 816 miliardi di Rmb (circa 119 miliardi di dollari), dai 523 miliardi del 2022. La previsione è che il cagr nel quadriennio sia del 16%, oltre la media mondiale ma in rallentamento dal cagr del 27% emerso fra il 2017 e il 2021.
Gli individui con un patrimonio elevato (quasi 1,5 milioni di dollari o 10 milioni di RMB) sono stimati pari allo 0,3% della popolazione cinese e circa il 42% delle vendite di lusso e preferiscono prodotti esclusivi, ma anche la circolarità, la rivendita, il noleggio e iniziative legate al Metaverso. I nati negli anni ‘90, che rappresentano il 46% del mercato cinese del lusso, sono invece motivati dalla gratificazione di sé e dall'individualismo e quindi interessati a design all'avanguardia e a novità estreme, in particolare per quanto riguarda abbigliamento e calzature. I consumatori post-anni ‘90 si aspettano che i marchi incorporino più elementi culturali cinesi nei loro prodotti.
Secondo PwC esistono diversi aspetti che potrebbero favorire la crescita del comparto nei prossimi anni. Per cominciare, l’approdo nelle città di fascia inferiore sta crescendo. Le multinazionali hanno già iniziato ad approdare nelle città di livello 3, tra cui Sanya, una destinazione turistica e un hotspot duty-free a Hainan, e Qinhuangdao, dove
Valentino e
Louis Vuitton hanno effettuato acquisizioni nel quartiere Aranya.
Invece Hong Kong ha perso smalto con la riduzione del differenziale di prezzo con la Cina continentale (a causa del cambio e della forte penetrazione dell’e-commerce nell’ex Celeste impero), il previsto boom dell'economia duty-free e le misure restrittive anti-Covid. In tre anni i brand del lusso hanno ridotto la propria presenza a Hong Kong e alcuni hanno spostato gli investimenti principali nella Cina continentale o hanno aperto di negozi di punta solamente in quest’area.
Sul 2023 però PwC è ottimista. Le vendite al dettaglio dovrebbero aumentare del 13%, dopo il +1% del 2022. «Il turismo -prospetta
Erika Andreetta, Emea Fashion & Luxury leader e partner di PwC Italia - inizierà una lenta ripresa. Hong Kong stima 20 milioni di visitatori, un terzo del picco da 65 milioni del 2018. Le vendite al dettaglio trarranno beneficio dal recente piano da 100 milioni di HK$ dell’Ente per il Turismo per attirare i turisti con omaggi e promozioni, come ad esempio i buoni di consumo, che possono essere spesi presso più di 130 punti di attrazione, negozi e ristoranti. Hong Kong regalerà anche 500mila biglietti aerei a viaggiatori di tutto il mondo per contribuire a far ripartire il turismo». «Tuttavia - osserva - considerando che nei primi mesi il retail a Hong Kong continuerà a fare affidamento sui consumi locali, potrebbe rivelarsi difficile tornare ai livelli cui abbiamo assistito prima della pandemia».
L’ex colonia britannica resta comunque un hub finanziario internazionale senza imposte di vendita o dazi doganali, e può recuperare modificando la propria offerta, focalizzandosi sui prodotti più esclusivi o personalizzati e all’avanguardia ma anche facendo leva su una shopping experience cosmopolita, in grado di soddisfare gli altospendenti asiatici. Il futuro del retail del lusso a Hong Kong sarà anche legato alla nascita della Greater Bay Area (GBA): un progetto che punta a collegare Hong Kong e Macao a nove città della provincia del Guangdong (incluse le megalopoli di Shenzhen e Guangzhou), formando così un unico centro economico e commerciale integrato. L’idea del governo di Pechino è che entro il 2035 diventi la Silicon Valley cinese.
A proposito di vendite online, secondo PwC Hong Kong, nel 2023 continueranno a crescere ma a un ritmo più lento rispetto agli anni precedenti. La crescita dipenderà da diversi fattori, tra cui lo sviluppo della tutela dei dati dei consumatori, l’intelligenza artificiale etica e altre caratteristiche chiave di un’economia digitale. Se vogliono afferrare le opportunità crescenti dell’e-commerce, i rivenditori dovranno essere consapevoli dei rischi informatici e di privacy. L’intelligenza artificiale (AI) giocherà invece un ruolo importante nello sviluppo della customer experience. Infatti, strumenti come le raccomandazioni sui prodotti, la realtà virtuale, le biometriche o i chatbot avanzati possono migliorare la ricerca da parte del cliente, offrire una maggiore personalizzazione e portare a decisioni di acquisto più opportune. «I rivenditori - dice Andreetta - possono abbinare i dati personali del consumatore agli algoritmi AI a proprio beneficio, con la possibilità di influenzare il prezzo dei prodotti, le scelte e la ricerca dei consumatori distorcendo al contempo la concorrenza sul mercato». «Il Governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong – conclude - deve agire per rafforzare le normative sul settore dell’e-commerce al fine di livellare il campo da gioco e potenziare la fiducia dei consumatori. Se l’AI può consolidare i legami con questi ultimi, anche i rivenditori online devono proteggerne i dati personali, il modo in cui questi vengono raccolti e l’uso dei cookie negli acquisti su Internet».
e.f.