Moda più dinamica di ristorazione e travel

Osservatorio Confimprese-EY: high-street in sofferenza, performante la periferia

L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sull’andamento dei consumi in Italia nei settori abbigliamento e accessori, non food, ristorazione e travel attesta una leggera ripresa ad agosto: -11,9% rispetto a un anno prima, dopo il -28% di luglio e il -27% dei primi sette mesi del 2020.  

Con un calo del 7%, abbigliamento e accessori mostrano il maggiore recupero (vedi grafico), grazie ai saldi ma anche a una maggiore mobilità degli italiani in ferie. Il comparto aveva accusato una discesa 30% a giugno e luglio e veniva da un -83% di marzo-maggio, che collocava la moda in testa ai settori più sofferenti durante il lockdown.

In miglioramento anche il non food, che include l’ottica, l’arredo casa, l’oggettistica e l’entertainment (-13,3% in agosto, dal -70% di marzo-maggio) mentre si nota un parziale recupero della ristorazione (-21,3% ad agosto) e resta in forte difficoltà il travel (-52% nel mese).

Esaminando le principali aree dello shopping, grazie ai saldi rallentano la discesa centri commerciali e outlet (rispettivamente -11,6% e -5,2% nel mese). Rimane invece forte la perdita sulle high street delle principali città (-21%), complice lo smart working e il calo del turismo straniero. Le location più performanti rimangono le periferie e le città di provincia che con un -10% sul mese e -18,5% nell’ultimo trimestre. Quest’ultimo, come osservano gli esperti, è un trend che va delineandosi con sempre maggiore chiarezza e di cui gli operatori di settore dovranno tenere conto per gli assetti futuri.

A livello geografico, i consumi di agosto nel Nord-Est registrano un -13,7%, nel Nord-Ovest un -11,2% e nel Centro Italia un -14,3%. Fa meglio il Sud, che registra una flessione del 9,2%.

«In agosto è arrivato qualche segnale di ripresa ma non bisogna abbassare la guardia -dicono ricercatori e consulenti aziendali -. La vera cartina di tornasole saranno i prossimi mesi, condizionati dalla fine della cassa integrazione, le incognite sul recovery fund e l’incertezza sul futuro, che potrebbe portare a una nuova ondata negativa sul fronte sanitario ed economico».

Vista la riduzione del potere di spesa di molte famiglie, gli esperti si aspettano una lenta ripresa nei prossimi mesi. Novembre e dicembre saranno fondamentali per capire se il calo sarà strutturale.

e.f.
stats