Il lusso accessibile italiano ha una chance in più per farsi conoscere negli Usa.
American Dream, mega centro commerciale a poche miglia da New York, lancia il progetto
Want Ita - The place for affordable Italian luxury con
Italia Development Group-Idg (in alto, un rendering).
L’idea - come è emerso alla conferenza stampa di oggi, 3 maggio, al Palazzo delle Stelline di Milano - è partire con circa 30 aziende del made in Italy, che avranno una shopping area dedicata (denominata Want Ita, appunto) all’interno del centro del New Jersey.
Nella sua prima fase di sviluppo, che ha comportato 6 miliardi di dollari di investimenti, American Dream ha totalizzato quasi 300mila metri quadrati di superficie retail, diventando il terzo maggiore centro in Nord America dopo
The Mall of America (a Minneapolis, in Minnesota) e
The West Edmunton Mall (in Canada), tutti in capo alla multinazionale
The Triple Five Group.
La sua offerta si divide a metà fra retail ed entertainment e circa il 50% dei suoi visitatori sono turisti. Come ha spiegato
Roy Ghermezian, executive di
The Triple Five Group, il lusso accessibile sarà collocato nei pressi di
The Avenue, l’area dedicata all'alta gamma (
Gucci,
Dolce & Gabbana,
Moncler, tra i marchi italiani già presenti), ma sarà anche vicino a store di richiamo come il marketplace
Amazon e l’
Apple store.
Le realtà selezionate potranno scegliere spazi temporary di diverse metrature (tra i 20 e i 60 metri quadrati) per un periodo che va da sei a 12 mesi. Una volta testato il mercato, potranno optare per una location permanente all’interno del mall. Inoltre avranno la possibilità futura di espandersi anche in The Mall of America e The West Edmunton Mall. Attualmente le tre destinazioni dello shopping totalizzano circa 85 milioni di visitatori annuali (The Mall of America è il più attraente, con oltre 40 milioni di visite l'anno), ma l’obiettivo di Triple Five Group è arrivare a quota 120 milioni.
I concept di Want Ita potranno essere personalizzati, grazie alla collaborazione con Italia Development Group-Idg, che ha pensato a una formula “chiavi in mano” a prezzi sostenibili. Per i visitatori è stata pianificata un’esperienza immersiva nell’Italian lifestyle, grazie al brand mix che, come ha confermato
Romont Thomas, ceo di Idg, include marchi del design, del wellness, del beauty e del food&wine. In più sono previsti eventi e iniziative culturali con il coinvolgimento di
Ita-Italian trade agency (nota anche come
Agenzia Ice).
Le diverse merceologie saranno disposte secondo un percorso coerente e per i designer emergenti c’è la possibilità di gestire un temporary store in pool. «Si aprono molte opportunità per i mid-level brand - ha detto Romont Thomas -. Ciò che li differenzia dal lusso, di fatto, sono gli investimenti in marketing, branding ed esposizione».
Per quanto riguarda la fase cruciale della logistica, è stato scelto l’italiano
Italmondo Group, che direttamente e attraverso partner si occuperà della gestione della merce «dal container al magazzino del mall», come ha anticipato
Marco Grigoletto, Warehouse & Logistics director.
Dopo una lunga gestazione, American Dream ha iniziato l’attività nel 2019 ed è arrivato ad affittare circa l’80% dei suoi spazi retail, metà dei quali dedicati al lusso. Tra i brand già presenti
Tiffany,
Hermès,
Louis Vuitton,
Balenciaga, mentre all’interno di
Saks Fifth Avenue si trovano marchi italiani come
Prada,
Bottega Veneta e
Fendi.
Le vendite nel megamall sono esenti da Iva e per le aziende italiane che intendono far parte di Want Ita c’è la possibilità di attingere ai fondi
Simest per l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle imprese italiane all’estero.
A margine dell’incontro, Roy Ghermezian ha confermato che anche negli Usa, come da noi, il consumatore, dopo tanto distanziamento sociale e shopping online ora cerca l’esperienza fisica. «Però deve essere qualcosa di unico», ha precisato. Non a caso American Dream propone una lunga lista di attrazioni, tra cui una pista di sci, un parco acquatico, un acquario, un
Legoland Discovery Center, un parco tematico
Nickelodeon, un min-golf
Angry Birds e persino degli studios per social media e podcast.
A proposito di consumer sentiment e di ripresa dell’inflazione ha detto: «È un problema ma non così sentito dal consumatore di prodotti di alta gamma e di mid-luxury». Tra i segmenti con vendite in accelerazione ha citato lo sportswear e le calzature ma negli Usa ci sono anche buone prospettive per il fashion eco-friendly. «Noi di certo lo incoraggiamo», ha concluso Ghermezian.
e.f.