«Abbiamo creato questo progetto - racconta il presidente di Cbi - pensando non solo ai figli degli associati, ma a tutti i giovani. Stiamo costruendo un gruppo di docenti, reclutati all'interno e all'esterno della nostra associazione, e definendo un nuovo protocollo educativo di questo mestiere. Che è tutt'altro che in via d’estinzione».
«Di ottimi corsi per fashion buyer ce ne sono - puntualizza Tombolini - ma vengono tutti sviluppati in un'ottica monomarca-azienda. Noi invece ci occuperemo di noi stessi, dei multimarca».
Le best practice all'interno della Cbi non mancano per quanto riguarda il passaggio generazionale - da Tessabit a Giglio, da Bernardelli a Tricot - ma l'ambizione di Tombolini è quella di favorire la formazione di una nuova classe dirigente, «attraverso una vera scuola, che insegni alle nuove generazioni a compiere un passo fondamentale: non accontentarsi di essere commercianti-imprenditori, come i loro genitori, ma diventare retailer-manager, come richiede il mercato globale di oggi»
«Creeremo una vera e propria academy - prosegue il numero uno di Cbi -. Durante la prossima assemblea chiederò il via libera a procedere con questa iniziativa: l'obiettivo è di avere i primi corsi Cbi next generation già da ottobre 2020».