PARLA IL PRESIDENTE DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO

Giulio Felloni: «Bene i saldi, ma per i dettaglianti molte questioni restano aperte»

Si chiude positivamente la stagione dei saldi invernali nei negozi italiani di moda. Come informa Federazione Moda Italia-Confcommercio tirando le fila con i punti vendita associati, le vendite del mese di gennaio sono aumentate dell’8,9% rispetto all’analogo periodo del 2022 e complessivamente l’81% degli intervistati si è detto soddisfatto per la crescita (65%) o la stabilità (16%) del sell out, a fronte di un 19% che ha segnalato un calo.

A febbraio l’incremento è stato del 5,3% sullo stesso mese del 2022, con un 79% suddiviso tra chi ha registrato un segno più (54%) e chi è stato in linea con un anno fa (25%), mentre resta un 21% di insoddisfatti.

I prodotti più richiesti sono stati maglieria, piumini, cappotti, giacche e abiti, seguiti da pantaloni e jeans, scarpe femminili, sneaker, borse, accessori e articoli sportivi.

Giulio Felloni (nella foto sotto), presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, sottolinea che l’andamento ha rispecchiato le previsioni stilate dall’associazione a inizio anno e ribadisce: «Otto negozi su dieci hanno registrato buone performance di vendita e riscontrato soddisfazione dei consumatori, in particolare per gli affari fatti negli shop di prossimità».



«Un dato ancora più incoraggiante per il Paese - precisa Felloni - perché il settore moda, praticando prezzi ribassati con lievi incrementi a gennaio e febbraio (+3,2%), ha contribuito in maniera determinante a contenere gli effetti della spinta inflazionistica complessiva, che ha toccato il 10% a gennaio e il 9,2% a febbraio».

In sostanza, «chi ha comprato ha trovato l’occasione e ha beneficiato di prezzi calmierati e dell’ampio assortimento ancora presente in store, anche in considerazione dei maggiori acquisti fatti dai commercianti per la stagione autunno-inverno».

I saldi restano dunque importanti, pur erodendo i margini dei dettaglianti e portando con sé diversi problemi: quella delle vendite ribassate, ammette il presidente, è ormai una giungla: «A questo proposito attendiamo fiduciosi l’impatto che avrà in Italia la Direttiva Omnibus (volta a rafforzare la tutela dei consumatori nel caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere, ndr)».

Giulio Felloni ricorda che la Federazione e Confcommercio sono al lavoro «per rendere la norma più vicina alle nostre aziende e per dare sempre maggiore trasparenza e fiducia al consumatore». «A marzo - conclude - tra aumenti dei prezzi e dei costi fissi aziendali s’intravede qualche nuvolone all’orizzonte, che potrà essere allontanato soltanto con politiche mirate sul caro locazioni, la riduzione dell’Iva sui prodotti di moda e del cuneo fiscale, nonché un bonus moda per l’eco-sostenibilità».

a.b.
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