Presto potrebbe arrivare un nuovo fondo sovrano nazionale a sostegno delle filiere del made in Italy. L’obiettivo? Aiutare le imprese italiane, include quelle del tessile abbigliamento, a incrementare produzione e competitività sui mercati. È uno dei tre pilastri della legge quadro sul made in Italy, che il ministro per le Imprese Adolfo Urso porterà in Consiglio dei ministri giovedì 18 maggio.
Oltre alla nascita del fondo, sono previsti infatti anche un primo passaggio per istituire i licei del made in Italy - che dovrebbero partire con l’anno scolastico 2024-2025 - e il pacchetto semplificazioni.
Il nuovo fondo sovrano messo a punto dal Mimit-Ministero delle Imprese e del Made In Italy sarà alimentato da soldi pubblici e privati (anche fondi pensione), stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, e semplificherà la fase di approvvigionamento di materie prime ed energia.
Inizialmente, l’obiettivo sarebbe quello di investire circa 1 miliardo di euro considerando l’apporto di Cassa depositi e prestiti e possibilmente quello delle Casse previdenziali dei professionisti, come riporta il quotidiano in capo a Confindustria.
Passaggio obbligato, prima dell’entrata in vigore del fondo, sarà predisporre un decreto attuativo del Mef con il Mimit che definisca delle modalità di investimento nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato.
Ma nei piani di Urso non c’è solo il Fondo e il del made in Italy è infatti previsto dal Ministro anche un primo passaggio per istituire i licei del made in Italy, che dovrebbero partire con l’anno scolastico 2024-2025.
A queste due iniziative si aggiunge il voler istituire, su proposta di Altagamma e Camera Nazionale della Moda Italiana, la Giornata Nazionale del Made in Italy.
«Siamo lieti che il ministro Urso abbia accolto la nostra proposta di istituire una Giornata del Made in Italy e lo abbia annunciato nel corso della nostra cena. La giornata avrà l’obiettivo di valorizzare il percepito del nostro comparto e riconoscere il valore delle filiere manifatturiere, indirizzando i giovani verso un’industria che ha grande bisogno di nuovi talenti», ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma.