un'analisi di Deloitte

Top 100 del lusso: Italia in testa per presenze, ma market share in calo

Nella top 100 dei gruppi del lusso, elaborata da Deloitte, l’Italia resta in testa con 24 aziende, ma la sua quota di mercato scende al 14% (vedi tabella in alto).

Un anno fa la market share delle realtà italiane era pari al 15,6%, tenendo conto del fatturato delle 100 della lista, che spazia tra moda, occhiali, gioielli, orologi e cosmetici.   

La Francia, che conta sette gruppi nel settore, è in testa per dimensione media (8,3 miliardi di dollari di vendite) e per tasso di incremento annuale: +18,7% nel 2017 contro il +2,2% dell’Italia, a dimostrazione che il modello dei super-gruppi risulta vincente.

In base al trend del 2017 spiccano anche Cina e Giappone: la Repubblica Popolare ha registrato un +13,8%, con nove gruppi del lusso in classifica, che realizzano un giro d’affari di 2,2 miliardi di dollari. Il Sol Levante ha nella top 100 sei società, che hanno totalizzato 1,8 miliardi, +14% rispetto al 2016.

In totale i ricavi delle 100 sono aumentati del 13,8% a 247 miliardi di dollari.

Quasi la metà delle vendite è realizzata da 10 gruppi, che hanno messo a segno un +14%. In cima c’è il colosso francese Lvmh, con 28 miliardi di dollari di turnover, seguito dagli americani di The Estée Lauder Companies (13,7 miliardi) e dall’elvetico Richemont (12,8 miliardi). Unico italiano, come un anno fa, è il leader dell’occhialeria Luxottica (10,3 miliardi).

Tenendo conto del cagr (tasso annuo di crescita composto) nel periodo 2015-2017, il player più dinamico è, come un anno fa, Canada Goose Holdings (72esimo), che ha raggiunto il 42,6%.

Tra i primi 20 ci sono anche due italiani: Furla, con un cagr del 21,5%, e Moncler, con il 16,4%. Tuttavia, come osservano dalla società di consulenza e revisione, si inizia a sentire la competizione delle aziende asiatiche, che sono arrivate a sei nella lista delle 20 imprese che corrono più veloce e a 20 nella top 100.     

e.f.
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