Milano Moda Uomo

Fun is back: ai buyer piace il mood resort friendly, Prada e Fendi in testa

Dove sta andando la moda post Covid? Una domanda da porsi non solo in senso metaforico, ma anche pratico/geografico. Almeno a giudicare dalla tornata di sfilate maschili per la prossima primavera-estate viste a Milano, dove ha tenuto banco un mood resort friendly, che ha ispirato i designer nelle collezioni (bermuda davvero molto "short" e colori pastello), e anche nella scelta delle location delle sfilate digitali (su tutte Prada con lo show in Sardegna).

Gli accessori sono, secondo la maggior parte dei buyer, il meglio di quanto visto a Milano Moda Uomo, dal punto di vista sia creativo che commerciale, con il berretto da pescatore di Prada e i sandali colorati di Fendi sicuri must have di stagione.

Tra i momenti da ricordare lo show di Etro, realizzato in presenza allo scalo Farini, mentre il debutto di Glenn Martens per Diesel, pur riscuotendo apprezzamenti, ha suscitato meno buzz di quanto avrebbe meritato a causa del format digital. Apprezzato il percorso creativo di Alessandro Sartori da Ermenegildo Zegna. Poche novità tra i giovani, ma con la conferma che Federico Cina e Children of the Discordance sono i brand da seguire.


Riccardo Tortato
Head of buying department
Tsum

«Innanzitutto vorrei dire ‘bravo’ a chi, sfilando in presenza, ha trasmesso un messaggio positivo: in questo momento si dovrebbe fare massa critica per dare un segnale di ripresa, ma ancora purtroppo non è stato così. Una menzione speciale va a Giorgio Armani, il primo a rinunciare allo show fisico nel momento clou dell’emergenza e ora, significativamente, il primo a tornare in passerella. In quest’ottica parteciperò tra pochi giorni a Pitti: voglio dare un messaggio di sostegno alla manifestazione e mi auguro che siano in tanti a fare come me. Tornando a Milano, settembre dovrebbe finalmente segnare il ritorno alla normalità e quindi immagino che ci saranno parecchie sfilate co-ed. Credo che i brand che durante la pandemia hanno scelto forme e tempistiche di presentazione diverse dalle solite siano destinati a fare marcia indietro, anche perché questa impostazione ‘alternativa’ si è rivelata molto complicata da gestire per i buyer internazionali e i loro spostamenti. Quanto alle nuove collezioni, oltre ad Armani - una certezza, all’insegna di un gusto come sempre ottimamente bilanciato - mi sono piaciute Dolce&Gabbana, un bel concentrato di energia nel segno del proprio dna, e Brunello Cucinelli, che ha privilegiato il suiting rispetto al casual, incarnando il desiderio dell’uomo di oggi di tornare all’eleganza. Peraltro, già in epoca pre-Covid streetwear e dintorni avevano cominciato a vacillare. Cito inoltre Ermenegildo Zegna XXX per la grande ricerca su materiali e volumi, che estende il proprio influsso positivo anche alla linea più ‘commerciale’. In generale, se dovessi scegliere un capo emblema di questa SS 22 sarebbe il blazer destrutturato, mentre tra gli accessori le scarpe di Santoni, dall’aspetto formale ma con la suola in gomma, esprimono bene lo spirito dei tempi. Alla voce budget, usciamo da una stagione estiva molto soddisfacente, in crescita a doppia cifra alta, e di conseguenza stiamo approcciando positivamente anche questa».


Federica Montelli
Head of fashion
Rinascente
«Una fashion week ancora non a pieno regime, ma che ha lasciato un segno positivo, con i brand impegnati a proporre messaggi positivi e a incentivare la voglia di viaggiare e di vivere del consumatore, come dimostrano le ambientazioni spiaggia e resort di moltissime sfilate e i colori pastello utilizzati in tante collezioni. Mi è piaciuta Fendi, che ha puntato su un uomo tosto che indossa al meglio il blazer; anche Prada ed Ermenegildo Zegna si sono dimostrate collezioni ricche di proposte forti. Bellissimo il prodotto di Tod’s, mentre Etro è stato protagonista di una sfilata davvero vincente, sia per i look sia per la location. Msgm è una conferma così come Sunnei, che sta portando avanti un progetto coerente e ormai fa parte dei marchi da non perdere a Milano. Glenn Martens con la sua prima collezione per Diesel ha confermato tutto il suo talento e penso che abbia puntato sui valori giusti del brand. Un vero peccato che un debutto del genere non abbia potuto contare su un evento in presenza, che avrebbe dato più rilevanza al progetto. Pochi nomi nuovi, purtroppo: certamente il momento non aiuta, ma Dhruv Kapoor e Federico Cina sono marchi da seguire con attenzione. I capi must have della stagione saranno certamente gli short, anche cortissimi, e le canotte che si sono viste un po’ ovunque. I bucket hat di Prada si candidano ad accessorio leader della stagione, così come i sandali colorati di Fendi. Il trend del confort ci accompagna ancora a cominciare dai pantaloni, che non sono mai oversize ma hanno sempre forme generose. Personalmente amo molto il lavoro che i marchi stanno portando avanti sulla maglieria estiva e i capi in ciniglia di Fendi sono tra gli esempi più riusciti di questo trend».


Ahmet Öcal
Buying & Merchandising Director-Men Merchandise Group
Beymen
«Questa edizione di Milano Moda Uomo è stata la naturale evoluzione della fashion week della Fall-Winter 2021 in termini di digital show. Abbiamo visto tantissimi filmati, in cui l'estetica delle collezioni si combina con esempi emblematici dell'architettura moderna italiana. Di sicuro le presentazioni online e offline hanno aumentato la visibilità di Milano. Purtroppo, a causa delle limitazioni dei viaggi e della campagna vaccinale ancora in corso, ho seguito la kermesse online. Per quanto riguarda le sfilate, Fendi era in perfetto equilibro tra colori soft, volumi comfort, leggerezza estiva e accessori. Chapeau ancora una volta a Zegna: Alessandro Sartori sta traghettando un gigante italiano dal mondo del tailoring al luxury leisurewear. Vincente infine la sfilata di Dolce&Gabbana, con il concetto di light therapy. In generale, a proposito di trend prevale una moda decostruita. Le nuove silhouette si vestono di tante uniformi, come i top e bottom nello stesso tessuto o nelle medesime sfumature di colore monocromatiche. In materia di accessori, vincono i bucket hat. Al momento siamo cautamente ottimisti per quanto riguarda i budget della prossima stagione. Credo che cominceremo a riprenderci dall'impatto del coronavirus, grazie all'accelerazione delle campagne vaccinali».


Lee Goldup
Menswear buyer
Browns
«Mi è piaciuta tantissimo Prada, una collezione che ha trasmesso la nostalgia delle vacanze, sullo sfondo di una spiaggia perfetta. Top gli accessori, in particolare i bucket hat con logo colorato, le borse in tela stampata e gli occhiali da sole rettangolari. Tra i miei pezzi preferiti la felpa dalla fantasia floreale. Anche Ermenegildo Zegna ha saputo creare una collezione molto raffinata, che ha portato l’attenzione sui colori monocromatici e sui materiali utilizzati da Alessandro Sartori, come la seta riciclata lilla e la pelle di vitello trattata. Da Fendi ho apprezzato le tinte pastello e uno stile monocromatico “refreshing”, oltre a un audace cropped tailored suit. Davvero interessante anche l’uso di tessuti fatti a mano, che da Children of the Discordance fondevano materiali americani e giapponesi. Sul fronte degli show, non ho dubbi sulla scelta vincente di Prada. Dall'uso delle stampe allo styling, fino alla location, tutto ricreava un’atmosfera da Summer paradise, all’insegna dell’ottimismo: un Tunnel to Joy, come era titolata la collezione».


Mytheresa
Menswear buying team
«Prada è sempre una bella sorpresa e la sua sfilata è stata certamente la migliore. Anche il video, realizzato nel Sud della Sardegna, è stato davvero impattante. Questa collezione mostra una chiara sinergia tra Miuccia Prada e Raf Simons, mescolando elementi che tradizionalmente hanno distinto il loro lavoro. Gli accessori che lasceranno il segno sono il cappellino di Prada, la borsa hobo sempre di Prada, la tracolla e i sandali di Fendi, che saranno in sicuro must have della stagione. Erdem con la sua seconda collezione uomo e il debutto di Diesel by Glenn Martens sono certamente le novità di spicco di questa edizione della fashion week, che purtroppo non abbiamo seguito in presenza questa stagione, anche se parteciperemo ad alcuni appuntamenti fisici durante la campagna vendita».


Andrea Selvi
Men's Buyer
LuisaViaRoma
«In questa edizione di Milano Moda Uomo sul podio sale senza dubbio Ermenegildo Zegna. L'evoluzione del formale pensata dal direttore creativo Alessandro Sartori va sempre più verso il mix & match, con un grande valore aggiunto per il cliente, che potrà creare la sua silhouette grazie ai materiali, alla gamma cromatica e alle forme dei capi. Tra i protagonisti di questa sessione, soprattutto per la messa in scena dell'evento, va menzionata indubbiamente Prada, che ha dato un grande prova stilistica lavorando sull'evoluzione della giacca. Da citare anche Sunnei, per la forza della presentazione. Sul fronte delle collezioni, accanto ai big hanno saputo mettersi in luce anche giovani designer come Mans e Federico Cina, che hanno saputo regalarci un po' di freschezza nelle forme e nei colori».


Ercole Cellino
Owner
Il Duomo
«Il momento resta delicato e questa edizione di Milano Moda Uomo è ancora pesantemente condizionata dalla crisi Covid ma, nonostante tutte le attenuanti del caso, è stato triste vedere la fashion week ridursi praticamente a un one day only, anche perché la pandemia è andata a colpire una manifestazione che era già in difficoltà. A mio avviso la collezione migliore è stata quella di Ermenegildo Zegna, perché Alessandro Sartori è riuscito completamente a stravolgere e reinventare i canoni e il dna del brand. Il risultato finale è decisamente vincente. Gli accessori più belli sono quelli di Prada, Miuccia Prada e Raf Simons insieme ai loro uffici stile riescono a tirare fuori a ogni stagione una moltitudine di prodotti interessanti anche per la vendita. Bravissimi. Se invece devo scegliere la collezione più creativa dico Etro: il marchio, grazie alla squadra che ha costruito negli ultimi anni, sta facendo una grandissimo lavoro. Il capo must have della prossima primavera/estate 2022 sono gli short cortissimi e le maglie corte/crop da uomo, presenti ovunque, così come tra i colori il giallo e l’arancione. Non ho trovato granché sul fronte nomi nuovi, ma ho visto il ritorno di Brioni, che mi è piaciuto tanto: completamente rinnovato, con un target customer giovane, metropolitano e amante del bel vestire. Apprezzo molto Glenn Martens e il lavoro che ha fatto con il suo Y/project: penso che il connubio con Renzo Rosso e Diesel possa essere vincente. Per quanto riguarda i budget, noi li manteniamo stabili, in quanto abbiamo attraversato un momento d'incertezza e il futuro non è ancora del tutto chiaro: è giusto essere ottimisti, ma senza esagerare o strafare».


Tiziano Cereda
Ceo
Gruppo Biffi Boutiques
«A questa tornata di Milano Moda Uomo sono rimasto particolarmente colpito da Ermenegildo Zegna, Tod's e Sunnei. Trovo Diesel con la direzione creativa di Glenn Martens un progetto molto interessante: Martens ha saputo reinterpretare il marchio con una grande libertà creativa, donandogli nuova linfa e aprendolo a inedite possibilità. Quanto agli emergenti, mi sono piaciuti Children of the Discordance e Nick Fouquet-Federico Curradi. In generale, prosegue la tendenza a uno stile ibrido con innesti nel mondo dell’outerwear, che va di pari passo con una moda dall’eleganza raffinata, ma al contempo relaxed. Il nostro budget per la SS 22 sarà in crescita, soprattutto sul fronte e-commerce».


Olga Mironova
Owner
Boutique XXI Secolo
«Questa digital fashion week è stata davvero interessante, ricca di proposte diverse. Io sono rimasta in Russia e ho seguito tutti gli eventi online. La moda maschile diventa infatti sempre più creativa e in grado di soddisfare qualsiasi gusto. Il messaggio generale è stato molto positivo: dopo i tempi duri, viene sempre il bello. Ogni brand ha interpretato a proprio modo il ritorno alla libertà e alla positività. Tra i fashion movie uno dei più belli è stato Prada, semplice, elegante e sofisticato, come tutta la collezione: un tunnel che conduce a una spiaggia, simbolo di libertà. Particolarmente d’impatto anche il filmato di Ermenegildo Zegna: anche in questo caso i modelli passavano attraverso una sorta di labirinto per riunirsi tutti insieme a un grande tavolo, con cibi e bevande misteriosi. Tra le presentazioni digitali sicuramente riuscita è stata Kiton, con cinque modelli di diversa età e origini che hanno presentano la collezione: il brand veste un pubblico da molto giovane ad abbastanza maturo, con una combinazione di sportivo ed elegante. Le sfilate fisiche sono sempre le migliori, comunque. Dolce&Gabbana è stata ricca, all’insegna del massimalismo, con il messaggio chiaro che l’anno prossimo ci aspetteranno tante occasioni per festeggiare. Le tradizionali luminarie siciliane erano bellissime e i vestiti preziosi: giacche e jeans ricamati con pietre colorate, tanti tessuti pregiati e anche i capi sportivi pieni di strass. Un messaggio di grande ottimismo che si respirava durante la sfilata e un'opulenza che è la giusta risposta ai tempi che abbiamo passato. Artistica è stata la sfilata di Etro, con colori vivaci, belle stampe e silhouette leggere e sensuali. D’effetto la location, tra i binari di una ferrovia dismessa all'ex Scalo Farini. Per quanto riguarda i trend, ho visto tante giacche leggere e comode da Ermenegildo Zegna, Fendi, Prada e Giorgio Armani. E una grande quantità di completi sportivi, con bermuda o pantaloni completati con giacche da giorno, come da Kiton e Brunello Cucinelli. In generale tutto è pratico, semplice e allo stesso tempo elegante. Tra gli accessori vincono le borse, di tutte le dimensioni, come quelle di Fendi, Prada e Dolce&Gabbana. Anche il cappellino proposto da Prada sarà un accessorio molto importante per la prossima estate. Il nostro budget rimarrà più o meno lo stesso».


Maurizio Coltorti
Titolare
Coltorti
«Tra i marchi che mi hanno convinto di più un posto speciale spetta a Prada, per lo sperimentalismo tra l’estetica ribelle di Raf Simons e l’universo stilistico di Miuccia. Tra le novità, convincente il debutto di Glenn Martens da Diesel, dove il denim diventa terreno di gioco per volumi insoliti, cui Glenn ci aveva già abituati da Y/Project. Restando in tema di innovazione, l’ho riscontrata per esempio nelle vestibilità crop di Fendi, nei pantaloncini ‘skort’ di Prada e nei jeans di Dolce&Gabbana, che arrivano direttamente dal Duemila ma in versione nuova. A candidarsi a best seller sono i bucker hat di Prada con tasca ferma-occhiali e le Pekaboo e le Baguette di Fendi, versatili e adatte anche a un pubblico femminile. Per quanto ci riguarda, il fenomeno del revenge shopping e la voglia di tornare presto alla tanto agognata normalità ci fa confidare in una stagione di ripresa e successo, da affrontare sia con l’inserimento di nuovi brand, che arricchiscano il cluster uomo, sia con un aumento del budget previsto per questa categoria merceologica»

an.bi., e.f., c.me., a.t. e a.b.
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