Lo show dell'8 luglio si snoderà attraverso piazza Mignanelli, dove ha sede la maison, piazza di Spagna e la scalinata simbolo della capitale. In chiusura un party alle Terme di Caracalla. Testimonial Rossy de Palma.
In passerella al Palais de Tokyo un guardaroba “forever young”, dove all’immancabile pelle nera fanno da contraltare giacche e giubbotti tempestati di catene, piccole frange, medaglie, cristalli e paillette.
Semplice e aristocratica, la collezione SS 2023 del marchio ispirato al polo è stata svelata in un palazzo storico nel Quadrilatero della Moda. Intanto prosegue il piano industriale, strategico e distributivo.
Véronique Nichanian spiega il suo concetto di bel vestire maschile: raccontare il lusso con una riflessione sui cambiamenti che stanno attraversando il mondo della moda.
Il direttore creativo del menswear Dior ha reso omaggio ancora una volta alle origini della maison, nell'anno del suo 75esimo anniversario, celebrando il fondatore e i luoghi che tanto amava.
L'azienda veneta presenta una collezione dedicata esclusivamente alla bambina, con dieci abiti, due capispalla abbinabili e una selezione di accessori.
Nel Cour Carrée du Louvre ha sfilato oggi la collezione SS 2023, la prima disegnata dall'ufficio stile del brand. Tanti i riferimenti al direttore creativo scomparso nel novembre scorso.
In un allestimento d’impatto all’Ecole Militaire sfila un guardaroba contemporaneo, espressione di un vestire fluido, influenzato dalla rilettura delle uniformi americane che si amalgama con il dna della griffe.
Anche questa stagione lo stilista italiano propone più che una moda un modo di essere, con una collezione tra sensualità e malinconia fatta di capi fluidi e ruvidi, ma mai esagerati.
In tutto sono state 51 le uscite, presentate nello storico lanificio a Trivero, in provincia di Biella, tra look morbidi e destrutturati, alcuni indossati anche da modelle.
Ancora una volta la maison si differenzia per la maglieria impeccabile, la raffinatezza dei colori e i dettagli dei punti minuziosi. Il nuovo direttore creativo firma un guardaroba elegante, comodo, informale e trasversale.
Il nome della collezione è la crasi delle iniziali dello stilista e dell’attore e cantante britannico, ma si associa anche all’emoji della faccina che ride, per una collaborazione nata da una profonda amicizia.
Al Teatrino di via Borgonuovo sfila un uomo sicuro di sé e a proprio agio con gli abiti che indossa. «Oggi più che mai c’è bisogno di qualcosa di credibile, rassicurante e frutto di una ricerca che non sconfina nell’eccesso», commenta Armani.
Un maxi evento in un luogo simbolo di Milano che dà il via ad altre iniziative per l’anniversario, tra cui una colab con Kappa e uno store nel capoluogo lombardo.
Giorgio Armani immagina un cesto, simbolo del primo Emporio Armani ripreso nella scenografia dello show, come contenitore di sorprese, per portare in città lo spirito della vacanza.
Un collezione che si sviluppa come una pièce teatrale tra maglie con inserite i manubri della Bmx, compact disc usati come decori e l'autoritratto di Rembrandt, selfie ante litteram, stampato sulle felpe.