Si va quindi dal marchio fondato da Lisi Herrebrugh e Rushemy Botter (nella foto) ad Acne Studios, realtà con sede a Stoccolma, protagonista di una speciale installazione in via Tortona 27, messa a punto da 032C e Dimorestudio.
Dietro Kidsuper Studios - in cui confluiscono influssi dallo streetwear, dallo sport, dalla musica e dall'arte - c'è un collettivo di creativi di Brooklyn, coordinati dal designer Colm Dillane.
Arriva da Londra Knwls, label multiculturale che fa capo a Charlotte Knowles e al suo partner Alexandre Arsenault, mentre lo studio dell'evoluzione del costume al maschile e al femminile è alla base di Taak, sotto la guida del direttore creativo Takuya Morikawa.
Si va poi dal denim vintage, alla base del progetto di makeover Re/Done, alle calzature: un settore in cui operano Thomas Neuman, da un'idea di Thomas Flaim, e Katrine Hanna, con i suoi modelli iperfemminili ispirati ai colori della natura.
Femminilità è anche il leitmotiv di Ajoy Sahu, con sedi in UK, a Hong Kong e in Cina mainland. In Corea, a Seoul, ha il suo quartier generale Reike Nen, label che fonde elementi del passato e contemporaneità. Di origine asiatico-americana è invece Chet Lo, talento della Saint Martin's Foundation specializzato nella maglieria.
Tra Spagna e Italia troviamo infine Carlota Barrera e Gray Matters: il primo è un ready-to-wear che amalgama riferimenti all'heritage iberico e alla cultura queer, mentre il secondo, ideato da Silvia Avanzi, è legato a uno stile sofisticato e versatile, che strizza l'occhio alle atmosfere newyorkesi ma è made in Italy.