Una scultura raffigurante un aeroplano giocattolo proiettato verso il cielo e decorato con motivi di nuvole, issata su una pedana a specchio, svetta nel cortile su cui si affaccia il flagship milanese di Louis Vuitton in via Montenapoleone.
Un omaggio al direttore artistico Virgil Abloh, scomparso prematuramente a fine novembre, per il quale l'aereo-origami di carta era simbolo per eccellenza dell'infanzia, tema ricorrente nella sua ispirazione, pensando al velivolo inventato nel 1903 dai fratelli Wright. Per Abloh l'aereo era anche l'emblema di tutto quanto nella moda, ma non solo, è Un-designed, ossia oltre il concetto di proprietà artistica.
Dedicate al mondo degli scacchi le vetrine, in omaggio al tema portante della collezione uomo SS22 - l'ultima disegnata da Abloh, ora disponibile in negozio -, come riflessione sulle mosse per affrontare la vita, con agganci ai codici visivi della cultura rave, uno dei tanti filoni che hanno influenzato l'eclettica creatività di Virgil.