Non stupisce che i designer e le aziende che producono moda abbiano a cuore, in questo momento di ripresa ma anche di grandi incognite, non solo la Generazione Z ma anche quella fetta di popolazione, un quarto del totale, che ama vestire sartoriale. Un dettaglio non trascurabile, dato che molto spesso è proprio questo segmento ad avere una notevole capacità di spesa (nella foto sotto, Dolce&Gabbana FW 23/24).
Si tratta in fondo di uno specchio dei tempi ed è interessante notare che il vestirsi in base i codici che a volte sembrano ripresi dai propri nonni o genitori non sia dettato dal desiderio di essere vintage, ma da un più profondo mutamento del mondo e degli stili post pandemia, in base al mantra «Compra meno, scegli bene e di qualità» (nella foto sotto,
Gucci FW 23/24).
È naturale che questo cambiamento si sia ripercosso sulle passerelle milanesi e sulle presentazioni che si sono succedute sotto la Madonnina nei giorni scorsi, ciascuna volta a definire il futuro del guardaroba maschile (nella foto sotto,
Prada FW 23/24).
Fino ieri il trend preponderante era una vestibilità esageratamente asciutta, mentre ora le forme sono più avvolgenti e abbondanti, nei cappotti come nelle giacche e anche nei bomber di impronta sportiva, abbinati a pantaloni dalla lunghezza abbreviata (nella foto sotto,
Fendi FW 23/24).
La maglieria sottile e tradizionale a volte si sostituisce al capospalla, anche adagiandosi sulla pelle nuda, perché il mondo dei filati ha messo a punto già da tempo un’offensiva efficace introducendo stampe e intarsi emozionali (nella foto sotto,
Emporio Armani FW 23/24).
Tra gli accessori, gli stivaletti e le derby, un po’ chunky, oppure i mocassini anni ’80 sono realizzati in materiali unici come il camoscio e il vitello anticato, perfetti per completare oufit e rappresentare un formale moderno e sofisticato (nella foto sotto,
Santoni FW 23/24).
Un guardaroba, quello visto a Milano Moda Uomo, che ricompone i frammenti letterali e ideologici della tradizione, creando dipendenza ai nostalgici ma sorprendendo anche le nuove generazioni, che stanno riscoprendo il desiderio di vestirsi di classe (nella foto di apertura,
Canali FW 23/24).
a.c.