Passato e futuro si intersecano nella collezione uomo per la prossima stagione fredda di Missoni, che rilegge il missonismo come esercizio di continua scrittura e riscrittura, trovando ispirazione dalle contaminazioni contemporanee. In primo piano il comfort della maglieria, emblematica per questa griffe al traguardo dei 70 anni, punto di partenza di un alfabeto che ha fatto la storia della maison.
Era infatti il 1953 quando Ottavio Missoni, atleta collezionista di sette titoli nazionali assoluti di atletica leggera e una partecipazione alle Olimpiadi nel 1948, e Rosita Jelmini, nipote di una famiglia di imprenditori tessili specializzati nella produzione di vestaglie e scialli ricamati, si sposarono e intuirono, aprendo un piccolo laboratorio di maglieria, quel potenziale di ciò che chiamarono put together. Ovvero l’identificazione nella libera mescolanza di punti e fantasie che si rifacevano alla cultura degli anni ’60, ma che diventò un esclusivo collegamento della maison Missoni, capace di proporre un nuovo modo di vivere la moda e il lusso, con alla base non il prezzo ma la genialità, la fantasia e la semplicità.
Nel corso degli anni l’azienda di Sumirago ha coltivato questa sua expertise nella apparentemente casuale mescolanza e sovrapposizione di punti e fantasie, insieme ai patchwork, alle righe e al fiammato, al cosiddetto bianco e nero e arcobaleno, per diventare un’eccellenza mondiale fino ai nostri giorni.
Dal 2022 la direzione creativa è nelle mani di Filippo Grazioli, che supervisiona anche l’immagine del lifestyle: già dalla sua prima prova sul campo è stato chiaro fin dall’inizio l’intento di modernizzare e svecchiare Missoni ma senza snaturare le radici, continuando a rinfrescare le collezioni e l’immagine.
Un percorso che continua con i modelli presentati durante Milano Moda Uomo, dove Grazioli si è concentrato su un guardaroba da vivere ogni giorno e a ogni età, con naturalezza.