La Pre-Fall 2023 di
Dior ha sfilato ieri a Mumbai, sotto il Portale dell’India (un arco di basalto alto 26 metri, costruito nel XX secolo), dando risalto alle antiche tecniche locali del ricamo a mano e strizzando l’occhio alla ricca clientela indiana.
Parlare di sentimenti ed emozioni che possano connettersi con un Paese e la sua cultura: questo ha portato
Maria Grazia Chiuri, direttore creativo della maison francese, a realizzare la nuova collezione. Un progetto ideato e voluto da tempo, che rinsalda i legami di lunga data della designer con
Karishma Swali, direttore dell’atelier
Chanakya (fondato dal padre) e della
Chanakya School of Craft di Mumbai, luogo di studio ed emancipazione per molte donne locali.
Per questa collezione il punto di partenza sono stati gli archivi del marchio e i modelli di
Marc Bohan degli anni Sessanta. L’allora direttore artistico viaggiò in India e in particolare a Mumbai e Delhi, avviando una sinergia collaborativa tra Francia e India, per un prêt-à-porter dal sapore più dinamico e contemporaneo.
Lo stesso che ritroviamo oggi nella versione Chiuri, a partire dai colori e materiali alle silhouette: dalla sequenza dei color block per le sete verdi, gialle, rosa e viola, nei sofisticati capispalla da sera e nelle gonne dritte ispirate ai sari, ai tagli indiani di pantaloni, boleri, giacche e top.
Protagonista assoluto è il ricamo, che qui viene mixato, dando risalto a varie tecniche tradizionali. Molti decori dorati e dalle forme geometriche incorniciano paillette e strass d’argento, per decorare pigiami, camicette e abiti.
Spicca anche la Toiles de Jouy, un tessuto francese senza tempo, in una vaporosa tavolozza di color verde, che riprende elementi di paesaggi esoterici indiani popolati da animali talismanici, venerati secondo le credenze locali.
a.c.