Sara Cavazza Facchini ha immaginato per Genny una regina delle nevi che attraversa un bosco fiabesco, vestita di abiti candidi e morbidi, fluidi e avvolgenti. Una passerella improntata alla pulizia, di forme e volumi, ma anche di intenti, come sottolinea la stilista, sempre più attenta alla sostenibilità e all'etica. Emblematico l'evento benefico recente al Met, a sostegno della Fondazione Andrea Bocelli, che l'ha vista protagonista.
Sotto i riflettori una collezione giocata principalmente sui toni del bianco nelle sue diverse declinazioni, che vanno dalla candore della neve ai bagliori argentei del ghiaccio. In primo piano cappotti cocoon e piumini bordati di pelo, abiti midi in tessuto appena imbottito o versioni fluide in seta che segnano la vita e accarezzano il corpo, tuxedo inediti con le giacche a cappa indossate sui pantaloni asciutti, tute in velluto di seta effetto acqua.
«La mia regina delle nevi è molto leggera ed elegante, amante della fluidità - racconta Sara Cavazza Facchini a fashionmagazine.it nel backstage della sfilata -. Anche per il giorno ama i tessuti leggeri come le sete per abiti molto lunghi, abbelliti con dettagli di pelo o ricami Svarowski. Una donna dall'animo dolce e delicato, ma al contempo con una forza interiore rappresentata dall'icona della pantera, che ho proposto sui maxi cappotti ricamati, sullo smocking bianco rigoroso o sull'abito in chiffon morbidissimo».
Sara Cavazza Facchini è reduce da un evento al Met di New York, dove ha presentato una limited edition di creazioni passe-partout per la sera nel corso di un evento benefico a favore della Fondazione Andrea Bocelli.
«Credo che la moda non sia solo un fatto di estetica - ha sottolineato -. Mi piace creare collezioni che abbiano un valore etico e per questo è nata la collaborazione con Andrea Bocelli, di cui sostengo il progetto».
Anche la sostenibilità è tra i focus della stilista, che sottolinea il suo impegno declinato su tutti i livelli della filiera produttiva: «Emblematiche le mie sete bianche in sfilata, che danno vita a capi sostenibili. Voglio risvegliare nelle persone la consapevolezza che i vestiti non sono solo belli ma hanno anche un significato legato al nostro dna».
La collezione è in fase di crescita, come sottolinea Mathias Facchini, a capo della holding Novalux, cui fa capo la griffe, nonché marito di Sara Cavazza Facchini: «Il brand è evoluto costantemente negli ultimi anni con un ritmo del +15-20% - sottolinea - e chiudiamo il 2018 con un giro di affari attorno agli 11 milioni di euro».
«Con il recente opening di Milano - prosegue - abbiamo portato a tre le vetrine in Italia, insieme a Roma e Forte dei Marmi, e ora puntiamo a espanderci all'estero, dove stiamo definendo la location per un opening a Los Angeles. Siamo inoltre in trattativa con dei gruppi mediorientali e cinesi per lo sviluppo retail, mentre anche i clienti internazionali importanti ci cominciano a chiedere partnership».
Il gruppo - che detiene anche le licenze di Versace Jeans Couture e Cavalli Class, la licenza recente per il menswear di Lamborghini e la manifattura di pelletteria e calzature Brands Industry - si avvia a chiudere il fiscal year, il 30 aprile, a quota 80 milioni di turnover, rispetto ai 75 precedenti. «Una crescita sostenuta, con la previsione di una progressione molto più sensibile per l'esercizio successivo», annuncia Facchini.
c.me.